Tassisti varesini a Malpensa: “Noi rispettiamo le regole, non si cambino le carte in tavola”
E' quello che affermano i tassisti di Cna Varese, sulla "battaglia" in corso con i tassisti di Milano. Ribadendo la ferma intenzione di tornare sulle barricate in caso di forzature
I tassisti varesini si oppongono a qualsiasi variazione della normativa attuale tanto faticosamente ottenuta e ribadiscono la ferma intenzione di tornare sulle barricate qualora la Regione accettasse, anche parzialmente, le forzature messe in atto da alcune minoranze.
«Le regole che ci siamo dati nel 2007 sono stata accettate dalla quasi totalità delle organizzazioni
sindacali di Milano – spiega Tiziano Pezzoli, referente del settore taxi della CNA di Varese riguardo le cause dei disordini dei giorni scorsi all’aeroporto di Malpensa – La regola dell’inizio turno ritardato di un’ora per i taxi che iniziano il lavoro fuori provincia è parte di un pacchetto con alla base una logica precisa: regole comuni nel rispetto delle esigenze locali. Se salta una regola salta tutto il pacchetto».

La cosiddetta “regola dell’ora” prevede che l’inizio del primo turno di giornata sia nella provincia del comune che ha rilasciato la licenza e solo dopo un’ora si possa operare fuori dal territorio provinciale: è un espediente per trattenere i taxi sul territorio, almeno all’inizio del turno, ed ovviare alla cronica – per Milano – migrazione di taxi verso Malpensa e quindi arginarne la mancanza più volte denunciata dalla stampa. La regola, ovviamente, vale per tutti: un taxi varesino per lavorare a Milano deve posticipare di un’ora l’inizio del turno.
«I tassisti varesini sono circa 200 – continua Pezzoli – una parte dei quali opera con l’ausilio di ben 4 radio taxi (Varese, Saronno, Gallarate, CTM Malpensa) offrendo un servizio capillare e soddisfacente sul territorio. Circa 100 licenze sono state attribuite dalla Regione ai piccoli comuni dell’area aeroportuale proprio per sviluppare il servizio taxi in aeroporto. Queste licenze non hanno altro modo per operare. Diversa la situazione di Milano che è fra le tre piazze cittadine più remunerative d’Italia».
Gli addetti contestano, soprattutto, la posizione presa nei loro confronti dalla stampa e dall’opinione pubblica: «La situazione attuale che vede la campagna stampa contro i tassisti varesini cattivi che non vogliono far lavorare i poveri tassisti milanesi dimostra la non comprensione del buon lavoro fatto dall’assessore Cattaneo per normalizzare e razionalizzare il servizio taxi nel bacino aeroportuale lombardo. Sarebbe ora che il comune di Milano si decidesse a regolamentare l’accesso dei suoi taxi in aeroporto di Malpensa perché con l’anarchia attuale il risultato è che ci sono troppi taxi a Malpensa, con il conseguente calo di fatturato per tutti e di una riduzione dei taxi in servizio a Milano con carenza del servizio nelle fasce che tutti sappiamo».
Su questo argomento, giovedì 3 dicembre è previsto un incontro in Regione: in quella sede i tassisti varesini si opporranno alle variazioni della situazione legislativa e ribadiranno la ferma intenzione di tornare sulle barricate «qualora la Regione accettasse anche parzialmente le forzature messe in atto da queste minoranze».
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