Un sondaggio racconta gli studenti di scienze della comunicazione
In cento hanno risposto alle domande realizzate dagli stessi ragazzi: lavoro desiderato, paure e rapporto con le istituzioni i principali argomenti del test
Gli studenti di scienze della comunicazione dell’università dell’Insubria hanno presentato i risultati di un sondaggio al quale hanno partecipato 100 allievi della loro stessa facoltà. Un’indagine per cogliere gli aspetti vissuto dei ragazzi,le proprie paure e speranze. Gli studenti hanno dovuto rispondere a una serie di domande che riguardavano principalemnte quattro argomenti: la futura professione, la fiducia nelle istituzioni, i principali motivi di insicurezza personali e l’istituzione preferita per la soddisfazione delle proprie esigenze.
Per quanto riguarda il primo questionario, nel quale gli studenti erano tenuti a scegliere la professione preferita su 42 elencate,i risultati hanno mostrato una spiccata preferenza per quelle del mondo della pubblicità (28%), seguite immediatamente dal giornalismo (23%) e dalle altre professioni nel mondo dei Media , dati che che confermano la scelta curricolare degli studenti coinvolti. E’ stato scarsissimo invece l’interesse per il mondo degli avvocati, dei notai,dei medici, degli architeti e dei politici. Il disinteresse verso questi ultimi in particolare, relazionato con gli argomenti successivi del sondaggio ( ovvero quelli sulla fiducia nelle istituzioni e i motivi di insicurezza personali) hanno fatto emergere una situazione di smarrimento dei ragazzi e la mancanza di punti di riferimento. Lo Stato infatti, anch’esso a scelta fra le istituzioni preferite per la soddisfazione delle proprie esigenze,è risultato in coda alle altre e ha lasciato il primo posto al Comune ( 53%). In ogni caso, nonostante l’allontanamento dallo Stato e dalla politica, si è dimostrata elevata la fiducia nelle forze dell’ordine, in particolare nella polizia e nei carabinieri (32%). Infine, a seguito delle domande riguardo ai motivi d’insicurezza, tra i 7 fattori indicati come cause di quest’ultima la percentuale più alta è stata raggiunta dalla carenza affettiva ( 31,2%), a cui è seguita la salute (26%). Per quanto riguarda le preoccupazioni bel campo del lavoro, il 13% ha paura di rimanere disoccupato e circa il 9% di perderlo. Al contrario delle aspettative, la violenza e la convivenza multiculturale hanno registrato una bassa percentuale: solo il 6,7 % per la diversità etnica e il 4,4% per l’aggressione fisica.
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