Ecosia: il motore di ricerca che salva il pianeta
Su Internet è nato un nuovo motore di ricerca ecosostenibile: donerà tutti i suoi introiti al WWF. Si basa su Bing, il servizio di Microsoft che sfida Google
Fare una ricerca su Internet è ormai un’attività frequente nel quotidiano di tutti: facciamo diverse ricerche su Google ogni giorno, è diventato il nostro caffè quotidiano.
Non sarebbe bello poter fare qualcosa di buono ad ogni ricerca? Questo ragionamento è alla base di Ecosia, un nuovo motore di ricerca che donerà al WWF tutti i suoi introiti.
Il funzionamento di Ecosia è molto semplice: basandosi su Bing, il motore di ricerca riceve da Microsoft e Yahoo! alcuni centesimi, in base alla percentuale di link sponsorizzati cliccati dagli utenti. Questi fondi vengono devoluti per l’80% al WWF, che li impegnerà nella riforestazione del Juruena National Park.
Pochi centesimi per ogni ricerca, ma l’unione fa la forza: «Grazie ai link sponsorizzati, i motori di ricerca guadagnano miliardi ogni anno» dichiara Christian Kroll, uno dei fondatori del motore di ricerca ecologico. Secondo i calcoli di Kroll se solo l’1% degli utenti di Internet usassero Ecosia, ogni anno si potrebbe salvare una foresta pluviale grande quanto la Svizzera.
Ecosia non è il primo, e non sarà l’ultimo, motore di ricerca benefico. Più di un anno fa avevamo parlato anche di Ripple, un motore di ricerca con diversi scopi benefici. Attualmente Ecosia sostiene di aver già salvato più di 11.677.000 metri quadri di foresta pluviale.
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