Le minoranze: “serve una ‘task force’ sul problema casa”

Così D'Adda (PD) e Corrado (Rifondazione); la prima punta il dito sugli atteggiamenti della Lega verso gli stranieri, il secondo sullo "sperpero" di risorse e l'indisponibilità a "tagliare" sulle poltrone

Di sfratti e in generale di un’emergenza casa si parla da ormai un anno e più. Senza fare torto ad altre componenti del consiglio comunale che pure, anche in maggioranza, hanno mostrato sensibilità ai problemi sociali crescenti con la crisi, è inevitabile che siano le opposizioni a portare le critiche e gli stimoli di maggiore impatto rispetto all’azione dell’amministrazione. E per una volta anche due poli opposti della sinistra cittadina come Erica D’Adda (PD) e Antonello Corrado (Rifondazione Comunista) concordano, con le medesime parole, su un punto: serve un vera e propria task force che si occupi specificamente della "questione casa" e dei suoi riflessi.

«Serve una task force, su questo tema le iniziative in questo campo vanno coordinate, possibilmente non però dai servizi sociali» dice D’Adda. «Spero che si convochi al più presto la commissione competente, con la presenza anche di Aler. Proprio sulla questione di aggiungere nuova edilizia residenziale pubblica, il presidente Capodiferro l’aveva detto: se ci danno gli spazi, noi le case le facciamo. Bisogna venire incontro alla parte più debole della popolazione. Mi sembra invece che da questo punto vista la regola dei cinque anni di residenza imposta anche per richiedere il contributo del fondo regionale di sostegno agli affitti sia una iattura, proprio eticamente dico. Ancora una volta il PdL, in cui importanti componenti si richiamano in modo enfatico a valori cristiani, si dimostra prono ai voleri della Lega».

Indipendentemente, Corrado sostiene con identico termine: «Serve una task force, che coinvolga i sindacati e l’assessorato al bilancio. Questa è un’emergenza: non si può fare demagogia. Nè si possono fare paroloni e chiacchiere a vuoto. Non presi parte alla commissione straordinaria sulla crisi perchè mi sapeva di aria fritta lontano un miglio. In Comune, del resto, si ha a volte l’impressione di parlare con gente che ha perduto il contatto con la realtà e vive incensando quel minimo che fa, un sistema tipicamente berlusconiano». Sugli sfratti e sulla questione casa l’amministrazione Farioli è stata più che avvertita della situazione, sostiene Corrado. «Intanto ha fatto le sue operazioni d’immagine, come con il fondo famiglia e lavoro. Per poi spendere decine di migliaia di euro per il bus gratuito ai militari NATO che gira già vuoto. E uffici di gabinetto, piani di comunicazione, eccetera». In consiglio comunale Corrado ricorda infine d’essere stato il solo oltre il proponente a votare la proposta di Audio Porfidio, che veniva da lontano e toccava proprio le questioni della crisi, di "tagliare" sugli assessori in Giunta e recuperare risorse.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Gennaio 2010
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