Piano Territoriale Regionale, le reazioni

Così maggioranza e opposizione sul documento che sovraintende tutti gli atti di programmazione e pianificazione del territorio lombardo

Via libera del Consiglio regionale al Piano Territoriale Regionale, documento previsto dalla riforma urbanistica che sovraintende tutti gli atti di programmazione e pianificazione relativi al territorio lombardo.
Il voto e l’ordine del giorno approvato – Il documento approvato oggi a maggioranza (36 voti a favore; 4 contrari; 14 astenuti) conferma il lavoro della Commissione Territorio che nei giorni scorsi aveva approvato le controdeduzioni della Giunta. Tali modifiche respingevano in pratica le 391 osservazioni, buona parte delle quali (350) si riferivano a interventi infrastrutturali come la Varese-Como-Lecco, l’autostrada Cremona-Mantova, i laghi di Mantova.
Le osservazioni, pervenute in seguito all’adozione della bozza del Piano da parte del Consiglio regionale, erano state presentate dalle Province (Brescia, Como, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia), dai Cantoni Svizzeri del Ticino e dei Grigioni e da associazioni di categoria, gruppi ambientalisti, e associazioni territoriali e locali.
All’unanimità è stato approvato un ordine del giorno, presentato da Marco Cipriano (SD), con cui si invita la Giunta regionale a “predisporre entro un anno la verifica di compatibilità degli obiettivi e delle scelte di programmazione e di sviluppo fra Regione Lombardia ed Enti territoriali e a integrare gli indirizzi della pianificazione territoriale locale con il piano territoriale regionale”.
L’Assemblea ha, invece, respinto i 19 emendamenti presentati da PD e Sinistra per Unaltralombardia.
Le dichiarazioni – “L’approvazione delle controdeduzioni proposte dalla Giunta – ha spiegato il Presidente della Commissione Territorio Giovanni Bordoni (Fi-Pdl) – non modifica la filosofia del Piano ma, viceversa, migliora alcune parti normative e di documentazione”.
Per il relatore del provvedimento Enio Moretti (Lega Nord), “gli obiettivi principali che Regione Lombardia, attraverso il piano territoriale, si propone di raggiungere sono tre: riequilibrare il territorio lombardo, proteggere e valorizzarne le risorse, rafforzare la competitività dei territori. Il provvedimento agisce in maniera strategica sul governo del territorio, con precisi strumenti operativi per attuare le linee d’azione. Tra gli altri, si prevedono infatti una Disciplina paesaggistica, per la tutela e la valorizzazione del territorio e i Piani regionali d’Area, per governare le trasformazioni. Non manca l’impegno per la difesa dell’ambiente, con 24 obiettivi di natura economica, sociale e ambientale riconducibili alla strategia comunitaria di Lisbona. Questo PTR – ha concluso il relatore – promuove uno sviluppo sostenibile del nostro territorio e rappresenta il quadro di riferimento per la pianificazione urbanistica degli Enti locali.”
Secondo Carlo Monguzzi (Verdi e Democratici) che si è astenuto “il Piano ha un buon impianto dal punto di vista dei principi ma nessuna applicazione e non riesce ad arginare il consumo di suolo: più di 26.600 ettari urbanizzati dal 2001, circa 10 ettari di verde in meno ogni giorno” .
Luciano Muhlbauer, (Rifondazione comunista), ha invece espresso un giudizio negativo sul piano “che rimane una bella cornice ma che stona rispetto ai contenuti ”in quanto non affronta il tema dell’area milanese e gli sviluppi legati all’Expo.
Anche per Mario Agostinelli, capogruppo di Sinistra per Unaltralombardia che ha annunciato il voto contrario il PTR è poco attento alle tematiche ambientali, come dimostra “la strada che si vuole fare passare nel parco Pineta di Appiano Gentile. La Regione ha bocciato anche tutte le osservazioni che erano state avanzate, dimostrando così l’assenza di una sensibilità ambientale”
Secondo Giuseppe Adamoli (PD) , “l’impianto è buono, ma non sempre raggiunge il bersaglio”. Dichiarando l’astensione del suo gruppo l’esponente del PD ha, inoltre, aggiunto “che si tratta di uno strumento che cerca di porre paletti e di dare un orizzonte alla normativa ma che è dequalificato dalla stessa maggioranza che lo approva. Infrastrutture, ambiente e risorse idriche devono essere considerati insieme, con una visione razionale che mira al contenimento reale del consumo di suolo. Lo fa questo piano, che pure è meglio di una totale assenza di strumento di programmazione?”.
Nel suo intervento di replica l’assessore al Territorio Davide Boni (Lega Nord) ha invece difeso il Piano “frutto di un confronto interno alla Giunta. La sua approvazione è attesa da 34 anni e segna un cambiamento culturale, nell’ ottica del federalismo e della sussidiarietà orizzontale tra Enti di governo”.
Gli interventi nel dibattito generale – Stefano Zamponi (IdV) ha segnalato le criticità del progetto dell’autostrada Varese-Como-Lecco (“un disastro ecologico, soprattutto nelle aree del Parco Pineta”) e ha considerato negativa la filosofia di fondo del Piano “perché tende a privilegiare il trasporto su gomma anziché su ferro”.
Per il Vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Cipriano (SD) “è un Piano Territoriale che determina una serie di indirizzi positivi, ma la cui efficacia appare dubbia”. “La Regione – ha detto ancora Cipriano – deve impegnarsi ad aggiornare il Piano ogni anno, verificando la compatibilità degli obiettivi e delle scelte di programmazione di Comuni e Province”.
Col PTR si avvia a compimento un processo ventennale, ma lo si fa lasciando aperte molte questioni, secondo Battista Bonfanti (Centrosinistra per la Lombardia) poichè “non offrono indicazioni su come riparare agli errori commessi e su come evitare di ripeterli in futuro” e “che non pone un serio freno al consumo delle risorse naturali della Lombardia”.
Per Francesco Prina del PD, il PTR ha “luci e ombre e alcune positività. Tuttavia il piano non si pone nessun obiettivo, manca di una vera e propria progettualità. Si poteva e si doveva fare di più”. Luca Gaffuri del PD è intervenuto bocciando il collegamento stradale Como-Varese-Lecco , una infrastruttura “calata dall’alto, che non porta nessun vantaggio al territorio, ai suoi cittadini e alle sue imprese, tanto che è stata bocciata da quasi tutti gli enti locali che non sono stati coinvolti dalla Regione”.
Il termine dei lavori – L’Assemblea, su richiesta dell’assessore Gianni Rossoni, ha invece deciso di rimandare alla prossima seduta, prevista per martedì 26 gennaio, la trattazione dei progetti di legge sulla dislessia.

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Pubblicato il 19 Gennaio 2010
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