Ci si prepara ad un Carnevale sotto tono
Nella sede di piazza Leone XIII tanta rassegnazione tra i volontari della famiglia Sinaghina che ogni anno assicurano lo spettacolo per tutta la città. Per ora non si aprono nemmeno le porte di Malpensafiere
Sarà un carnevale sotto tono quello che prenderà il via domenica 14 febbraio con la sfilata dei carri della famiglia Sinaghina e delle bande musicali. La nuova sede non è arrivata e nemmeno le porte di Malpensafiere si sono aperte per i creatori dei carri dello storico carnevale bustese. In piazza Leone XIII il morale è sotto le scarpe ed è strano per chi, come loro, lavora gratuitamente per far divertire la gente. A lavorare per preparare questa edizione numero 35 del carnevale sinaghino ci sono una decina di persone capitanate da Giovanni Sacconago, anima e cuore sinaghino dell’evento, mentre nei capannoni c’è Antonio Giugnoli, 81 anni e una grinta da vendere (foto a sin.): «E’ un peccato che si lasci morire una tradizione come questa – ci dice sconoslato mentre mostra il tetto pericolante e le infiltrazioni d’acqua – ecco vede come lavoriamo? Qui c’è pericolo che crolli da un momento all’altro qualche pannello dal soffitto». I sinaghini, però, non mollano e anche questa sera la sede brulica di volontari, una decina in tutto, che vogliono dare una mano per arrivare pronti a domenica 14.
Giugnoli racconta che da 35 anni collabora per la realizzazione dei carri allegorici: «Nella nostyra storia abbiamo cambiato sede più volte – racconta – ma in queste condizioni non ci siamo mai trovati, nemmeno quando appiccarono il fuoco alla vecchia sede». Giugnoli ci mostra il laboratorio dove vengono preparati i pezzi più piccoli, c’è solo una stufa fatta con un bidone a scaldare l’ambiente; poi passa nell’ala accanto, dove si montano i pupazzi grandi e un Tarlisu decapitato se ne sta lì con la sua Bumbasina (i due personaggi simbolo del carnevale bustocco): «Se non ci daranno una sede nuova il carnevale morirà – continua Giugnoli – noi non chiediamo cose impossibili e con il comune abbiamo cercato un dialogo costruttivo ma così si allontanano i giovani e questo significa far morire la tradizione». Il capannone è freddo e i volontari lavorano con giacca, sciarpa e guanti: di certo la situazione non è agevole ma loro vanno avanti lo stesso.
Domenica non ci saranno carri nuovi ma quelli delle passate edizioni, questo non toglierà nulla allo spettacolo che, come ogni anno, convoglierà sul viale della Gloria di Busto migliaia di famiglie che prenderanno posto ai lati mentre i carri saranno gli unici mezzi a circolare. Sarà come sempre una grande festa ma il Comune non potrà più tirarsi indietro, anche di fronte all’evidente rischio di crolli, e dovrà decidere cosa fare: o trovare una nuova sede alla Famiglia Sinaghina o chiudere il Carnevale, forse per sempre.
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