Luca e Paolo: i due ladroni del “Condominio”
Grande successo per lo spettacolo portato in scena dai due comici giovedì 11 febbraio al Teatro Condominio di Gallarate

I due infatti, interpretano i "ladroni", coloro che vengono crocifissi insieme a Gesù. Vi siete mai chiesti chi erano? Cosa si dissero prima di morire? Cosa provavano nei minuti prima della condanna? Luca e Paolo lo raccontano a modo loro e da vari punti di vista. Gesù, come vogliono i comandamenti, non viene mai nominato "invano", quindi è rappresentato con alcuni dei quadri surrealisti di Magritte: l’occhio e l’uomo con il cappello.
I due ladroni sono sulla croce e stanno aspettando il terzo colpevole, Gesù. Mentre aspettano si chiedono cosa ha fatto quell’uomo per l’umanità. Uno crede in lui e nei suoi miracoli, l’altro lo reputa un ciarlatano: «I miracoli? Sono trucchi! Il cieco in realtà ci vedeva e, per l’acqua trasformata in vino, ha usato una polverina! E’ un mago e vi prende tutti in giro, perchè a tutto c’è una spiegazione e i miracoli non esistono! E poi questa cosa di salvare tutti gli uomini… bella! Ma tu lo faresti? Li salveresti tutti tutti, ma proprio tutti?».
Luca e Paolo portano così lo spettatore a riflettere sulla vita e sulla morte. Si trasformano in "scarafaggi" per sottolineare gli aspetti più superficiali dell’uomo perchè, anche chi pensa solo alla cene o al calcio, in fondo a paura di morire. Tutti l’abbiamo. Quindi è meglio credere in un aldilà, per convenienza o per disperazione, perchè altrimenti non ci sarebbe niente. E il nulla terrorizza forse, ancora di più della morte stessa.

Ma cosa succede ad un uomo appena trapassato? Incontra l’angelo della morte, colui che, per conto dell’occhio di Dio, deve giudicare i suoi peccati e decidere se ammetterlo nel regno dei cieli. Inizia così un test d’ammissione sui dieci comandamenti. Ma il defunto non riuscirà a salvarsi perchè nemmeno sul "Non uccidere" dovrà ammettere di aver messo il gatto nella lavatrice, oltre a saltare la messa della domenica per andare all’Ikea. Quindi il verdetto finale è: condannato.
La vera sanzione arriva poi, quando l’uomo deve rispondere ad un quiz dove lo sfidante è il "Supercampione Dio". Il presentatore chiede: «Qual’è il fine ultimo della creazione?». Il concorrente non lo sa. Silenzio. Il presentatore lo aiuta indicandogli le prime lettere della risposta: «L’am…». «La motocicletta!». La risposta era l’amore. E con questa risposta sbagliata si guadagna l’onore di essere crocifisso in diretta.
E infine, arriva il prete. Deve tranquillizzare un uomo disoccupato e triste sulle angosce della vita: «Non ti preoccupare. Non mollare mai…. perchè tanto prima o poi… morirai!».
Si può ridere su temi come questi? A quanto pare si. Lo hanno dimostrato i due comici che, con il loro spettacolo, sono riusciti a guadagnarsi le risate del pubblico e grandi applausi finali.
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