“Penelope è partita”, storie di donne che vanno lontano
Inaugurata sabato la mostra sull'emigrazione femminile: ieri dal Veneto e dal Sud Italia alle Americhe, oggi dall'africa e dall'est Europa all'Italia
«Oggi come ieri milioni di donne lasciano paesi poveri o insicuri o condizioni di vita precarie, se non disumane, per cercare un “nuovo mondo”». Dura realtà e speranza, presente e futuro, radici e ali: l’esperienza di emigrazione delle italiane ieri e quella delle straniere che vengono in Italia oggi si confrontano alla Sala Civica Giovanni Paolo II di Somma Lombardo, dove sabato 30 gennaio è stata inaugurata la mostra "Penelope è partita", organizzata dall’Auser Insieme di Somma Lombardo, la Coop, Arci di Varese e Spi Cgil, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Somma Lombardo.
Presenti alla cerimonia i presidenti e rappresentanti delle varie associazioni, oltre a numerosi cittadini.
La Prof.ssa Clelia Uccelli (Auser Insieme) ha illustrato le motivazioni che hanno spinto le associazioni organizzatrici a volere questa mostra: «Le foto e i documenti esposti raccontano una vita senza radici, fatta di sofferenze e rinunce, tra discriminazioni, pregiudizi e incomprensioni, e trattano il tema dell’emigrazione, come momento di abbandono, da parte di numerose donne, della propria terra d’origine per ricongiungersi con i mariti in terra straniera. Ieri erano le italiane delle regioni o delle aree più povere a cercare fortuna all’estero; oggi sono le donne provenienti dall’America latina, dall’Asia dall’Africa dai paesi dell’Est europeo ad offrire le loro braccia in casa nostra».

Una profonda analisi sul tema dell’immigrazione, ma al femminile, è stata fatta da Annamaria Tagliaretti del comitato soci Coop Lombardia di Busto, Cassano Magnano e Legnano: «Oggi come allora le immigrate sono numeri, non persone, scappano per la povertà e vengono sfruttate nel paese di arrivo. Ci sono tanti aspetti in comune. Anche se le epoche sono diverse, le analogie sono tante: stessi motivi, stessi problemi e anche stessi errori». La mostra, che mette a confronto queste due realtà, è divisa in settori: la vita in patria, la partenza, l’arrivo e il riscatto.
«Oggi come ieri- ha proseguito Tagliaretti- milioni di donne lasciano paesi poveri o insicuri o condizioni di vita precarie, se non disumane, per cercare un “
nuovo mondo”. “Penelope è partita” è dunque un breve viaggio nel tempo e nello spazio sul tema dell’emigrazione. Racconta storie di donne costrette, dalla guerra, dalla miseria, o dall’avversità del fato, a lasciare la propria terra natale, i propri costumi, i propri affetti – o a rimanere sole, nella propria casa con i figli e senza più il proprio compagno. Le motivazioni, i percorsi, gli obiettivi che hanno mosso e fanno muovere gli uomini e le donne sono spesso gli stessi, ma i problemi, i progetti, e soprattutto le difficoltà di inserimento sono diversi. Le influenze dell’economia e della cultura sono anche per le donne determinanti, ma i modi di porsi, di adattarsi, di interagire con il contesto, di progettare il proprio futuro hanno una specificità che spesso accomuna le immigrate di oggi alle donne che vissero l’emigrazione italiana del passato».
“Penelope è partita”, attraverso la documentazione e la fotografia, vuole fare risaltare la figura della donna migrante, momento di incontro e di confronto tra donne emigrate nel passato e donne migranti nel presente, per dar voce a persone spesso confinate nell’anonimato e per far riflettere sulle affinità delle esperienze. Storie di fame e di disperazione dei nostri connazionali costretti per tutto il secolo scorso a cercare speranza in Francia, in America, in Svizzera, è approdato all’attualità della recente immigrazione che si è riversata in Italia, con lo stesso strascico di sfruttamento, di razzismo, di ipocrisia, che aveva accompagnato i nostri connazionali esuli nel novecento.
«Oggi come ieri- ha proseguito Tagliaretti- milioni di donne lasciano paesi poveri o insicuri o condizioni di vita precarie, se non disumane, per cercare un “

“Penelope è partita”, attraverso la documentazione e la fotografia, vuole fare risaltare la figura della donna migrante, momento di incontro e di confronto tra donne emigrate nel passato e donne migranti nel presente, per dar voce a persone spesso confinate nell’anonimato e per far riflettere sulle affinità delle esperienze. Storie di fame e di disperazione dei nostri connazionali costretti per tutto il secolo scorso a cercare speranza in Francia, in America, in Svizzera, è approdato all’attualità della recente immigrazione che si è riversata in Italia, con lo stesso strascico di sfruttamento, di razzismo, di ipocrisia, che aveva accompagnato i nostri connazionali esuli nel novecento.
La Mostra percorre e sostiene, la molteplicità dei temi e la ricchezza delle esperienze umane che le antiche e nuove diaspore migratorie impongono alla capacità di attenzione, alla sensibilità, alla coscienza di ciascuno di noi.
SOMMA LOMBARDO Biblioteca Civica Sala Giovanni Paolo II
30/01/10 – 14/02/10
Orari:
lunedì – venerdì 15.00-18.30 sabato – domenica 16.00-19.00
Visite per le scuole anche al mattino. Prenotazione ai numeri 0331/252194 – 333/9673421 (ore 11/13).
30/01/10 – 14/02/10
Orari:
lunedì – venerdì 15.00-18.30 sabato – domenica 16.00-19.00
Visite per le scuole anche al mattino. Prenotazione ai numeri 0331/252194 – 333/9673421 (ore 11/13).
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