Scaglia torna in Italia, “Voglio parlare con i giudici”

Intanto Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb, non ha intenzione di dimettersi. "Perche' in questo momento la cosa da fare è occuparsi dell'azienda"

L’ex numero uno di Fastweb Silvio Scaglia torna in Italia. È stato organizzato un volo privato per poterlo far rientrare giovedì in giornata, si legge in una nota. ”Desidero parlare al piu’ presto con i magistrati per poter rispondere dei fatti che mi sono stati attribuiti”, fa sapere Scaglia. ”Sono totalmente tranquillo sulla correttezza del mio operato e della società da me amministrata”, aggiunge l’ex numero uno di Fastweb in merito all’inchiesta che lo vede coinvolto per riciclaggio.
Silvio Scaglia era ”non soltanto il legale rappresentante” di Fastweb ”di fronte a terzi, ma il vero dominus della societa’ e colui al quale venivano quindi riferite le scelte gestionali di maggior rilievo nell’ambito della societa’ quotata”. Lo afferma il gip nell’ordinanza di custodia cautelare, sottolineando che ”gli accertamenti eseguiti nel corso delle indagini consentono ragionevolmente di sostenere che Scaglia era in possesso di tutti gli elementi utili per valutare e dunque evitare il coinvolgimento della societa’ nella frode fiscale perpetrata con le operazioni commerciali ‘Phuncards’ e ‘Traffico Telefonico”’. Scaglia era, ”pertanto, consapevole, del ruolo essenziale assunto dalla Fastweb spa all’interno della filiera delle societa’ coinvolte, nonche’ dei molteplici ed indebiti benefici percepiti ai danni dello Stato”.
Intanto Stefano Parisi, amministratore delegato di Fastweb, non ha intenzione di dimettersi. «Perche’ in questo momento la cosa da fare è occuparsi dell’azienda. Non penso che ci troviamo in un Paese in cui si possa spegnere un’azienda, mandando a casa 3.500 persone e lasciando 1,6 milioni di clienti senza connettività», ha detto l’Ad di Fastweb il quale ha assicurato che, anche in caso di un eventuale commissariamento, «l’attività comunque continuerà». Ma è proprio per scongiurare la possibilità di un commissariamento giudiziario che si sono ventilate le sue dimissioni, queste potrebbero essere messe sul piatto per dimostrare ai giudici l’estraneità dell’azienda ai fatti e quindi la possibilità di continuare ad operare, lo stesso Parisi è indagato nell’ambito dell’inchiesta su frode e riciclaggio nel settore delle telecomunicazioni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Febbraio 2010
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