
Perplessità e delusione di sindacati e politica di fronte all’annuncio del
taglio dei voli di Alitalia su Malpensa. «È l’ulteriore e forse definitiva conferma che
non siamo più di fronte ad una Compagnia di Bandiera» commenta
Nino Cortorillo, Segretario Generale FILT Lombardia. L’eliminazione delle residue destinazioni internazionali, trasformate in voli nazionali, il passaggio da tratte importanti con clientela anche d’affari a voli con tariffe low cost, é «un
errore strategico che svela il bluff di questi mesi – continua l’esponentedella Cgil -. Così come togliere il Sud America e far diventare la tratta su New York non giornaliera, fa
precipitare la presenza di Alitalia su Malpensa sotto i livelli degli anni ’60».
«La nuova Alitalia dei cavalieri bianchi e della cordata di patrioti che ha bloccato, con la complicità di

Berlusconi e Formigoni, la vendita ad Air France sta dando il colpo di grazia a Malpensa – commenta
Filippo Penati, candidato del Pd alla presidenza della Regione Lombardia -. In questo anno, infatti, non c’è stato un maggiore impegno della nuova Alitalia su Malpensa, ma bensì un’ulteriore riduzione delle rotte. E per il futuro è in programma, come annunciato questa mattina da Colaninno e Sabelli, un’ulteriore contrazione dei voli dell’aeroporto varesino, con sempre di più un impegno verso il traffico low cost che non è la missione per la quale è nato il grande aeroporto intercontinentale di Malpensa. Ma soprattutto non
è ciò di cui ha bisogno il sistema economico e produttivo lombardo. Formigoni ha promesso che con l’arrivo del Governo Berlusconi si sarebbe garantito il rilancio di Malpensa Berlusconi e Bossi avevano promesso avrebbero riunito il Governo a Malpensa, che avrebbero organizzato periodicamente il Tavolo Milano. Tutto ciò non è avvenuto. E si è fatta solo propaganda.
I lombardi non hanno bisogno di servi a Roma e muti in Lombardia. Qui c’è bisogno di cambiare per far sentire la voce delle Istituzioni lombarde a tutela e difesa degli interessi dei nostri territori».

«Le scelte di Alitalia continuano a penalizzare Malpensa, ma a dispetto di Alitalia Malpensa cresce lo stesso e noi continueremo a farla crescere». Lo ha sottolineato
il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, a margine di un incontro al Pirellone in cui ha illustrato tre accordi di programma per valorizzare altrettanti comprensori sciistici della Lombardia. Per ribadire che Malpensa è in grado di volare anche senza Alitalia, Formigoni ha ricordato che
lo scalo varesino «é uno degli aeroporti europei cresciuto di più nel 2009, nonostante l’abbandono di Alitalia». Alitalia, secondo Formigoni, «fa una scelta che abbiamo sempre considerato negativa per la stessa compagnia di bandiera perché ormai la bandiera è logora assai visto che nel Nord il servizio che Alitalia rende è sempre più scarso e insoddisfacente. Noi – ha concluso – continuiamo a crescere con le scelte che abbiamo già fatto sia sul versante internazionale sia sul versante interno, usando altre compagnie».

«Alitalia a Malpensa? Sono già due anni che abbiamo preso strade diverse». Queste le parole di Raffaele Cattaneo a commento dell’annuncio della variazione dell’offerta di Alitalia su Malpensa. «La nuova Alitalia sta continuando a seguire la strada che imboccò la vecchia Alitalia, quella di Prato e Prodi, e che noi non abbiamo mai condiviso. Alitalia concentra il lungo raggio a Fiumicino e tenta goffamente di rincorrere i low cost che su Malpensa hanno avuto successo. Mi sembra francamente una strada che non sarà foriera di molti risultati. Noi comunque abbiamo augurato “buona fortuna” ad Alitalia già mesi fa e continuiamo a farlo oggi. Non erano certo questi i piani per il rilancio che avevamo chiesto. E’ evidente che queste scelte non sono da noi condivise ed è altrettanto evidente che ci aspettavamo altro. Le scelte annunciate oggi da Alitalia incidono ben poco su Malpensa. Il vuoto lasciato ormai quasi due anni fa, il 30 marzo del 2008, è in buona parte recuperato. Ricordo che Alitalia operava oltre il 50% dei voli su Malpensa, oggi rappresenta meno del 9%, anche se scende all’8 o al 7% poco cambia. Le prospettive di Malpensa sono ormai slegate da Alitalia. Il nuovo modello di sviluppo di Malpensa non punta più su una grande compagnia di riferimento, ma su una pluralità di vettori, su un mercato il più possibile aperto e sulla capacità dell’aeroporto di consentire la connessione tra compagnie diverse per favorire un servizio migliore ai passeggeri. L’arrivo a Malpensa di compagnie di importanza mondiale e i dati riguardanti il traffico passeggeri e merci ci confortano e confermano che la strada che abbiamo scelto è quella giusta».
Per Alessandro Alfieri questa non è la strategia per far ripartire Malpensa, ma il vicesegretario regionale del Pd punta il dito anche contro le scelte del governo. «È l’ennesimo esempio del disinteresse del governo per Malpensa. Le scelte che hanno fatto negli ultimi anni avevano già indicato che questa sarebbe stata la direzione. È evidente che manca la volontà politica di investire su Malpensa, quando l’unico modo serio per intervenire sarebbe quello di rinegoziare gli accordi bilaterali con i paesi esteri per attirare nuove compagnie».
Chi si dice lo stesso speranzoso è l’assessore regionale Davide Boni. «Da una parte mi piange il cuore per lo scalo, ma la strada migliore è continuare a lavorare con compagnie come Lufthansa. Alla fine credo che Malpensa vincerà».
«Le scelte su Alitalia le ha fatte il Governo Berlusconi». Così Savino Pezzotta, candidato presidente dell’Unione di Centro alle regionali in Lombardia, commentando la presentazione di Alitalia dei nuovi voli dell’aeroporto lombardo. «Malpensa è penalizzata dalle scelte di Alitalia – ha concluso Pezzotta – e tutte le prese di posizioni e le promesse sulla tutela dello scalo lombardo sono state semplicemente disattese».
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