Un impianto “mangiasmog” per ripulire l’aria

Sarà installato sul tetto del comune a Palazzo Cernezzi ed entrerà in funzione tra circa quindici giorni. Il progetto è sperimentale

smog pm10 inziative per migliorare la qualità dell'aria comoTra i rimedi per rendere più respirabile l’aria nelle nostre città spunta la nuvola "mangiasmog". Il progetto, ancora sperimentale, entrerà in funzione tra un paio di settimane a Como. Un impianto, installato sul tetto del Municipio, dovrebbe infatti riuscire a migliorare la qualità dell’aria grazie a un particolare procedimento chimico e fisico. Una nuvola, in pratica, che nebulizzata nell’aria sarebbe in grado di portare a terra le componenti inquinanti. Il tutto avverrà attraverso un impianto, detto tecnicamente "unità bio ionizzante", che è stato realizzato e verrà installato da una ditta privata sulla base di un progetto studiato da una squadra di professori del Politecnico di Milano. 
I tecnici del comune stanno ora lavorando per predisporre i collegamenti alla rete idrica e all’energia elettrica per far funzionare il macchinario. Il raggio d’azione impostato è di circa un chilometro dalla sede del comune, Palazzo Cernezzi, questo accadrà anche grazie al posizionamento a quella distanza di dodici pilastri metallici, definiti "punte captanti", in grado di attirare gli ioni aiutando la depurazione dell’aria.

«L’iniziativa è sperimentale, prima di fare qualsiasi considerazione dovremo aspettare i risultati, occorreranno almeno quindici giorni – ha commentato cauto l’assessore all’ambiente del comune Diego Peverelli -. Abbiamo ricevuto l’offerta per testare l’impianto e abbiamo accettato in quanto, soprattutto in questo periodo, ciò che può rendere l’aria più respirabile è ben accetto».
diego peverelli assessore ambiente como In caso di riuscita dell’operazione il sistema assicurerà una maggiore ossigenazione dell’aria a beneficio dei cittadini. La sperimentazione proseguirà fino al mese di aprile. «L’impianto – ha proseguito l’assessore – non ha costi per il comune perchè si tratta di una prova scientifica innovativa e che non ha altri precedenti. Si basa su una tecnologia complessa ma semplice nel principio di funzionamento. Non mi attendo enormi risultati ma spero in un miglioramento». Lo spazio occupato dal bioerogatore è di 2,5 metri quadrati e le sue emissioni saranno pressoché invisibili.

Il funzionamento
– Una volta attivata l’unità Bio ionizzante, l’acqua entrerà nel nebulizzatore dove verrà compressa fino a raggiungere una pressione di 100bar. A questo punto verrà erogata sotto forma di nuvola ionica nella misura di ben 700.000 ioni per cm/cubo, elementi instabili, che si legheranno alle sostanze inquinanti aerodisperse, dando origine, dal punto di vista chimico, ad un equilibrio ionico molecolare. Il funzionamento del sistema è garantito anche in caso di alterazioni meteo come vento, piogge, sole o neve. L’impianto sarà in funzione 24 ore su 24 e consumerà circa 75 litri d’acqua all’ora e 1,5 kw di energia. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Febbraio 2010
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