“Un treno ogni 15 minuti per far decollare Malpensa”
La ricetta di sviluppo dello scalo varesino secondo il professor Roberto Zucchetti coordinatore area economica e politica dei trasporti CERTeT Università Bocconi di Milano
“Bresciani e bergamaschi, non è che vedono Malpensa come una terra lontana, come un posto a chilometri e chilometri di distanza: il problema è che non usano Malpensa perchè sanno quando partono con la macchina ma non quando arrivano al parcheggio dell’aeroporto”. Il nocciolo della questione sta proprio qui secondo il professor Roberto Zucchetti, che è il coordinatore dell’area economica e politica dei trasporti CERTeT Università Bocconi di Milano. Malpensa la conosce bene poiché dal 2000 studia l’aeroporto lombardo e per questo è intervenuto oggi al mobility conference milanese. “Il ruolo degli aeroporti lombardi. Indicatori accessibilità aerea” è stato il suo intervento.
“Nel 2000 decidemmo con Camera di commercio di capire cosa succede a Malpensa. Ma cosa rilevare? Decidemmo di utilizzare come indice il numero di collegamenti che venivano offerti dagli aeroporti europei verso le principali destinazioni mondiali, con un occhio di riguardo per il business. E quale unità di misura? Abbiamo scelto di studiare gli aeroporti rispetto a come si posizionavano rispetto al leader, quindi in un’ottica competitiva, che per noi è Londra (la percentuale è attribuendo a Londra il valore 100)”.
Ed ecco cosa ha spiegato il professor Zucchetti di fronte alla platea.
“Francoforte, Parigi e Amsterdam e Londra. rimangono stabili per quanto riguarda l’accessibilità dei voli a lungo raggio.
Milano partiva a livello 23 nel 2000 ed oggi è ancora più basso ancora rispetto a quella posizione. Negli indicatori ci sono Francoforte e Amsterdam, ma anche Istambul Malpensa in 10 anni non ha guadagnato ma perso, rispetto anche a Monaco, Roma, Zurigo e Madrid.. Zurigo, per esempio, ha avuto una storia simile alla nostra: ha subito la crisi di Swissair e si rialzata con Lufthansa. C’è stato un momento in cui Malpensa ha superato Roma, ma oggi Milano è metà di Roma. 21,8 contro i 44 di Roma, facendo sempre Londra come 100. Il livello passeggeri è meno drammatico e la situazione rispetto al 2000 è molto migliorata”.
Quali sono le cause di questa situazione? “La carenza collegamenti via terra – afferma Zucchetti – : questo ha pesato nell’incrinare il fronte del consenso: Malpensa serviva male una parte della Lombardia. La debolezza dei collegamenti si è trasformata in debolezza politica. Poi la debolezza “culturale” di Alitalia nel guardare al mercato globale, come il fallimento di una base di armamento di Milano. La perdita di forza economica di Milano è stata un riflesso di una sua debolezza politica. Lo stesso è accaduto per Malpensa”.
“Per il futuro – dice Zucchetti – “un hub non possiamo permettercelo perchè non abbiamo una compagnia aerea disposta a farlo sulla nostra struttura. Bisogna fare di tutto per espandere i collegamenti point to point”.
“Se la strategia dirigista è fallita, perseguiamo oggi una strategia di liberalizzazione: facciamo di tutto perchè ogni operatore possa tratte il massimo su ciò che esiste”. Nel lungo periodo, insomma, occorre rimuovere i vincoli alla concorrenza che impediscono i vettori extracomunitari ad operare in Europa.
“Credo – ha affermato Zucchetti – che questo avverrà solo attraverso gli investimenti di qualche operatore extracomunitario”.
In ultimo il tema della accessibilità: “La pedemontana può dare a Malpensa una accessibilità via terra, perchè Bergamo e Brescia hanno sempre visto Malpensa non lontana ma difficile da raggiungere”. Ma la vera sfida è secondo Zucchetti il treno: “Collegare Malpensa per l’Expò via ferrovia e collegare velocemente Malpensa con Milano centrale, la ferrovia dello stato. Non può funzionare un servizio metà a Cadorna e metà a Centrale. Deve esserci la possibilità di arrivare a Malpensa con collegamenti ogni 15 minuti”.
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