Al via la Tirreno-Adriatico, Garzelli pronto a far bene

Si parte da Livorno e si arriva, come di consueto, sul lungomare di San Benedetto del Tronto dopo sette tappe da vivere con il batticuore. La Tirreno-Adriatico 2010 inizia domani – mercoledì 10 marzo – e catalizzerà l’attenzione di buona parte del mondo del ciclismo in vista della Milano-Sanremo di sabato 20. Al via, con i gradi di capitano dell’Acqua&Sapone, ci sarà anche Stefano Garzelli che alla soglia dei 37 anni resta uno dei corridori più attesi dell’intero plotone.

La stagione è ormai iniziata, com’è la sua condizione?
«Buona direi, ho corso in Sardegna e al "Mediterraneo" e poi ho provato la gamba in una corsa dura come la "Montepaschi-Strade bianche". Le sensazioni sono positive».

In Toscana ha gareggiato anche per provare la tappa del Giro che terminerà a Montalcino. Che ne dice?
«Bella e dura, come del resto la corsa che si conclude a Siena. Per assicurarmi di averla interpretata bene l’ho provata anche il giorno dopo, ovvero domenica. Alla "Eroica" sono pure andato in fuga: una prova utile per il futuro».

Veniamo alla Tirreno-Adriatico: che corsa le sembra?
«Tolte la prima e l’ultima tappa che non presentano particolari difficoltà, le altre frazioni sono tutte simili e piuttosto difficili. Non ce n’è una che aspetto in modo particolare, vediamo con il passare dei giorni cosa potrò fare».

L’anno scorso arrivò secondo: difficile migliorarsi…
«Quello fu un ottimo risultato, conquistato anche grazie a diverse azioni fuori dal plotone, arrivato in un buon momento di forma. Se lo ripetessi sarei molto felice ma di anno in anno le cose cambiano; come ho detto, vedremo come si metterà la corsa».

Come prosegue la sua marcia d’avvicinamento al Giro? Sta rispettando le tabelle che si era prefissato?
«Per ora al Giro ci penso poco; in questo ho fatto una scelta diversa rispetto a gente come Basso che sta orientando tutta la preparazione alla corsa rosa. La "Tirreno" è un bel test in cui voglio fare bene, cominciamo a toglierci qualche soddisfazione qui. Lo stesso vale per la squadra: sarò in gara insieme ad alcuni compagni che potrebbero anche fare il Giro ma questa non è una bocciatura per gli esclusi. Ci penseremo più avanti».

Lei è stato autore di un ottimo 2009, nel quale però non è arrivata la vittoria. Le manca il successo a braccia alzate?
«Non ne faccio una malattia. Senza dubbio è bello mettere la ciliegina sulla torta arrivando primi, però una stagione come quella scorsa è stata senz’altro una delle più belle in carriera anche se non ho colto successi parziali. E non dimentichiamoci della maglia verde al Giro».

Giro in cui potrebbero darle la vittoria nella tappa di San Martino di Castrozza, se squalificheranno Di Luca.
«È possibile ma non ci penso. Non è la vittoria che vorrei e non la sentirei come mia. Guardiamo avanti e proviamo a conquistarne un’altra».