Festa (e rivalità) a destra, “day after” a sinistra

Dopo il voto regionale, a Busto il successo non nasconde la competizione fra correnti e fra PdL e Lega. Dall'altra parte, se il PD non ride, le sinistre piangono lacrime amare. E nel 2011 si vota per il sindaco

Dopo le elezioni regionali, anche a Busto Arsizio è tempo di commenti. La situazione è semplice: a centrodestra si sorride (non proprio tutti), a centrosinistra, chi più chi meno, si piange.

Per i “seguaci” di Rienzo Azzi parla l’assessore ai servizi sociali Mario Crespi. «Mandiamo in Regione una persona straordinaria ma che i bustocchi non conoscevano. Eppure in venti giorni, dal niente, siamo riusciti a far scrivere a 780 elettori della nostra città questo cognome. È una grandissima vittoria per Dialogando (l’associazione di riferimento ndr), la squadra ha lavorato bene». Infine, la Lega: «Alleato importantissimo. Chi ci diceva che le davamo troppa importanza è smentito» taglia corto Crespi.

Soddisfatti anche i sostenitori bustocchi di Raffaele Cattaneo. Così l’assessore alla cultura Claudio Fantinati: «Si è lavorato sodo e bene, sul territorio, con e tra la gente. La Lega? C’è una bella competizione, il risultato locale è buono anche per il PdL». Il Carroccio è sembrato però “più partito”: o no? «Anche loro hanno avuto preferenze distribuite su più personaggi, forse cambiava lo stile, da noi c’è stata più battaglia personale. Le anime dei partiti del resto sono diverse, ma tutti insieme abbiamo appoggiato Formigoni». Tutti tutti? Gli manca un 2% circa rispetto ai voti totali di Lega e PdL: qualcuno non lo ha votato. «Mi dispiace per loro» replica asciutto Fantinati.

Infine, in casa PdL, i “ferrazziani”. Luciano Lista, assessore alla qualità della vita, rivendica il primo posto nelle preferenze del PdL a Busto Arsizio e in tutta la zona di Luca Daniel Ferrazzi, che pure non gli è bastato per entrare in consiglio regionale. «Quelle preferenze parlano del lavoro sul territorio, della passione, della capacità politica di noi ex-An» commenta Lista: «e dire che noi non abbiamo imbarcato nessuno, a differenza di altri, anzi abbiamo perso dei pezzi per strada». Lista si trincera dietro i conteggi, ma i numeri dicono che per ora Ferrazzi è fuori dal consiglio regionale. Resta l’ipotesi, che Lista cita, di rientrare in Giunta per l’assessore regionale uscente all’agricoltura. Tuttavia sarà difficile che più di un assessore venga dal Varesotto, stavolta – e Cattaneo già scalpita per riprendere il suo posto.

In casa Lega la soddisfazione è grande, la prudenza d’obbligo. Il ruolo dell’ex sindaco Gianfranco Tosi può diventare a questo punto cruciale se visto nella prospettiva delle elezioni amministrative del 2011. Si sa che la Lega ci terrebbe ad avere di nuovo il sindaco: e i numeri le daranno ancora autorità per reclamarlo. Tosi pesa le parole: «Elezioni? Candidature? Non è proprio all’ordine del giorno, manca ancora un anno. E in ogni caso non si deciderà certo solo a Busto», bensì in più alte sedi, nell’ambito di colloqui bilaterali fra i vertici di Lega e PdL. Quel che è certo è che per ora «il risultato della Lega è positivo e come in tutto il Nord premia il movimento. Ruffinelli? Aveva l’appoggio di tutti. L’altra volta subentrò in consiglio, questa volta ci entra a pieno titolo».

Dal PD giunge la voce di Erica D’Adda. «Il dato generale (16,68% a Busto) non è positivo malgrado il lavoro svolto. È un voto che incide anche sulle prossime amministrative, non lo si può negare. Notiamo anche che sulle sinistre radicali è passato un rullo compressore: per quanto alzino la voce le loro ragioni non passano alla gente». Magra consolazione. Il problema della candidatura per le prossime elezioni comunali non è l’unico. «Bisogna portare avanti insieme un progetto politico, uscire da un certo infantilismo. Serve un partito snello, veloce, che sappia parlare con la gente e dare un’alternativa». Manca il tempo; e manca la speranza, salvo catastrofici errori altrui, di cambiare i rapporti di forza.

Sorride invece Debora Crespi per Lombardia 5 Stelle, il movimento dei grillini che ha avuto un discreto successo: per poco il suo candidato non è entrato in consiglio regionale. «Una cinquantina di preferenze? Considerando che eravamo candidati "a costo zero", con 30 secondi di comparsata tv, non è male. Il dato dei voti in generale è sorprendente per chi è partito dal nulla in pochi mesi, senza mezzi e senza soldi. I nostri sono voti coscienti, dati da elettori che, io credo, hanno davvero letto il nostro programma, il più breve e chiaro di tutti. Una lista Busto a 5 Stelle tra un anno? Perchè no?»

Amaro Antonello Corrado: la Federazione della Sinistra è stata “asfaltata” oltre le più fosche previsioni. «Perfino da destra mi dicevano che è incredibile quanto poco prendiamo rispetto a quanto "ci sbattiamo". Il nostro problema è un difetto di comunicazione: altri riescono a far eleggere perfetti sconosciuti, noi, ora che non c’è più Bertinotti in tv, chi ci conosce? I numeri certo non ci infondono fiducia, ma per le prossime amministrative dovremo avviare il nostro progetto».

Amare anche le parole di Sergio Barletta di Sinistra Ecologia Libertà. «Siamo un movimento e un simbolo ancora poco noti. Io ho raccolto 139 preferenze, non è granché, però se si tiene conto che ho speso in tutto 300 (trecento) euro per la campagna elettorale… Avevamo di fronte una macchina da guerra; tutta la sinistra fa una fatica terribile, più che mai è il momento di affidare ai giovani il suo futuro. Però lo dico: alle comunali del 2011, se la sinistra resta frammentata così, non andiamo da nessuna parte».

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Pubblicato il 30 Marzo 2010
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