“La legge sul Made in è il risultato di tanti anni di lotte”
Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato Imprese Varese, commenta l'approvazione del disegno di legge Reguzzoni-Versace a tutela della produzione italiana
Confartigianato Imprese Varese riflette sulla "vittoria" di Marco Reguzzoni. Il suo disegno di legge sul Made in Italy è stato approvato in Senato, un successo che si deve anche all’Associazione Artigiani della Provincia di Varese.
Era il lontano 2004 quando l’Associazione Artigiani della Provincia di Varese iniziò il suo pressing riguardante la tutela del Made in Italy, la salvaguardia delle imprese del tessile-abbigliamento-calzature di fronte alla concorrenza sleale di Cina, India e Turchia e la sensibilizzazione della classe politica nell’affidare al Tavolo di concertazione in Provincia di Varese il ruolo di centralizzatore delle scelte e delle attività a favore del "fatto in Italia".
La Legge Reguzzoni-Versace (la legge che ha visto vincitore il mondo dell’associazionismo dei "piccoli") è passata al Senato ed ora ritornerà alla Camera. Un "bravo" al vicepresidente dei deputati leghisti, lo si deve. Un "bravo" per l’impegno, per la tenacia e per l’insistenza nel portare a Roma le richieste che lui vide nascere proprio qui, in provincia di Varese, con la presenza e le azioni della nostra struttura. Augurandoci che la Legge possa estesa a tutto ciò che è prodotto per intero in Italia.

Allora si estese la Cigs alle MPI con meno di 15 dipendenti, si discusse con Roberto Maroni (nel 2004 Ministro del Lavoro), si chiese all’Unione Europea di prevedere l’obbligo di riconoscimento dei prodotti per consentire ai consumatori di conoscere esattamente il luogo di fabbricazione delle merci ed il loro livello di qualità. Su un punto, soprattutto, si pretendeva un intervento mirato e urgente: l’obbligatorietà della tracciabilità del prodotto (ad oggi ancora volontaria).
«L’Associazione Artigiani – prosegue il presidente – vede nella Legge Reguzzoni-Versace il risultato e il successo di tanti anni di lotte. In quelle pagine trovano finalmente soddisfazione le migliaia di nostri imprenditori ai quali abbiamo dedicato il nostro volumetto "Made in Italy…e il viaggio continua" e ai quali avevamo promesso di non fermarci di fronte agli intralci della UE e di coloro che hanno sempre remato contro la difesa del "Made In"».
Infine: «Il sistema di rappresentanza delle MPI – conclude Merletti – ha dimostrato di esserci sempre, di saper prendere posizione e di essere in grado di difendere i veri interessi dell’impresa. Il 99,4% delle aziende italiane appartiene a realtà micro e piccole (MPI: da 1 a 49 addetti secondo la normativa europea); la stessa percentuale crede nel mondo dell’associazionismo perché sa di potersi fidare e, soprattutto, sa di potersi affidare ad una Associazione che lavora fianco a fianco con le imprese da oltre sessant’anni. Nei nostri fatti quotidiani non c’è alcuna demagogia, e lo abbiamo dimostrato sin dagli inizi della crisi economica: dalla parte delle imprese e dei lavoratori con l’estensione della Cassa Integrazione, con lo sblocco di Confiducia, con il nostro Artigianfidi. Abbiamo reso più facile l’accesso al credito, più agevole la moratoria sui debiti, più funzionale il rapporto con la classe politica. La quale si è accorta dell’importanza di collaborare con Confartigianato Imprese, perché la società di mezzo rappresenta il punto di congiunzione tra i bisogni dell’Impresa ed il Governo».
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