Manini: “Gettano fango su di me per colpire il Pd”
La maggioranza di centrodestra presenta una mozione che rievoca fatti e ipotesi di reato risalenti al 2003 e al 2004. Damiani: «Ho informato la procura perché un cittadino ha chiesto il rimborso per oneri di urbanizzazione con un documento risultato fasullo»

Il documento che verrà presentato nel prossimo consiglio comunale, previsto per il 31 marzo, chiama in causa l’ex Primo Cittadino per fatti accaduti nel 2004 – sui quali il giudice si è già espresso – e nel 2003, ancora da accertare. «Gettano infamia sulla mia persona e su quella degli ex assessori della mia giunta per questioni che non hanno alcuna connessione con l’amministrazione pubblica, perché chi li commise non agiva nell’esercizio delle proprie funzioni e per i quali il pubblico non ha subito danni» spiega Manini, che è stato in carica come sindaco dal 1997 al 2007.
(foto: da sinistra Olinto Manini e Gianfranco Colombo del Pd)
(foto: da sinistra Olinto Manini e Gianfranco Colombo del Pd)
Il primo caso a cui si fa riferimento riguardava un assessore della giunta ulivista di allora coinvolto in un caso di truffa, reato per il quale patteggiò la pena nel 2007. «Quando sono venuto a conoscenza dei fatti che, ribadisco, non erano legati alla mia amministrazione, questa persona non era più assessore – spiega Manini –. Chi sbagliò se ne andò già allora e non è mai stato più iscritto al partito».
Nella mozione la maggioranza non fa nomi, ma cita un consiglio comunale del febbraio 2004 in cui Manini era disposto a mettere le mani sul fuoco per le persone che componevano la sua maggioranza. Nell’occasione consiglieri e assessori dichiararono pubblicamente che avevano tutte le carte in regola per stare nel palazzo e che non avevano carichi pendenti.
Il secondo fatto, a cui si fa riferimento nella mozione di Damiani e non ancora accertato, risale al 2003 e anche questo riguarda un ex assessore. «Ufficiosamente si sa, tutti ne parlano in paese – continua Manini – ufficialmente nessuno sa niente. Anche in questo caso non c’è di mezzo l’amministrazione pubblica, ma riguarda il rapporto tra un committente e un professionista».
Nella mozione si parla, dunque, genericamente di fattacci avvenuti circa sette anni fa, slegati tra loro, che la maggioranza, secondo Manini, ricollega strumentalmente all’amministrazione ulivista da lui presieduta.
«Noi non facciamo nomi nella nostra mozione – spiega Sandro Damiani, sindaco di Malnate – . Abbiamo presentato un’informativa in procura, perché un cittadino, tramite un professionista, ha chiesto il rimborso di una somma di denaro per oneri di costruzione che diceva di avere pagato in più. Ha presentato un documento con timbri e tutto quanto di solito è richiesto. Abbiamo fatto fare una verifica più approfondita dai nostri uffici e abbiamo appurato che il documento non era veritiero. Adesso ci sono in corso delle indagini».
La maggioranza nella mozione appella Olinto Manini con il nome di “Muzio Scevola”, l’eroe leggendario romano che mise la mano sul fuoco come autopunizione per avere sbagliato bersaglio.
«Vogliono colpire me per colpire il Pd – conclude l’ex sindaco – perché li abbiamo attaccati sull’aumento di stipendio di sindaco e assessori. Vendetta, tremenda vendetta. Io sono sempre stato per il terzo tempo, ma se questa maggioranza voleva far esplodere una bomba mediatica in consiglio comunale, al massimo riuscirà a rompere una fialetta puzzolente. Parola di Olinto Muzio Scevola».
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