Non tutte le mimose riescono col buco

Festa delle donne della pallavolo, ma le ragazze della Von non vi partecipano. Nel basket va meglio chi bazzica gli ambulatori rispetto a chi scende in campo. Ma la chiusura va al pasticciaccio brutto di viale Gabardi

(d. f.) La festa della donna, nel pagellone, vale solo per due terzi. Le mimose finiscono tra le mani fatate delle giocatrici di Mc-Carnaghi e Yamamay ma non tra quelle tremolanti delle ragazze della Von, apparse impotenti sull’orlo della retrocessione. Non che nel basket vada meglio: i più bravi sono quelli che si occupano di sanità, direttamente o indirettamente… Chiusura dedicata al "quel pasticciaccio brutto di viale Gabardi", perché un disastro simile non può che meritare una bocciatura.

Pagellone numero 8 – 8 marzo 2010

Lindsey Berg e Helena Havelkova 8 – Pioggia di meritate mimose per le ragazze della pallavolo. L’americana innamorata di Milano fa impazzire la capolista Scavolini e proietta la Mc-Carnaghi verso l’obiettivo più grande: per una squadra che, ormai è chiaro, non si accontenterà della piazza d’onore, le alzate di Lindsey sono decisive. Se poi manterrà la promessa di offrire da bere ai giornalisti, si guadagnerà anche un paio di voti in più… Sorrisi pure in casa Yamamay, dove Havelkova (per la foto scegliamo la bionda) regala punti in attacco e sicurezze in ricezione: continuando di questo passo, l’Europa non sarà più un sogno proibito.

Gianmarco Pozzecco e Andrea Meneghin 8 –
Non è difficile, dirà qualcuno, fare un beau gest di beneficenza davanti alle telecamere. Ma il voto alto i due "malcapazzi" dello scudetto ’99 se lo meritano a un patto: che lo condividano con tutti quei ragazzi noti e meno noti che si stanno impegnando all’interno del mondo del basket per sostenere l’Admo. A cui va un bel 10 per tutto quello che fa, da tanti anni, troppo spesso sotto traccia. 

Staff medico Cimberio 7 – Cotani è partito da Varese che pareva Enrico Toti, Tusek ha preso l’aereo per la Campania senza poter usare il corrimano, vista la situazione della sua spalla. Poi, una volta in campo, i due lunghi (e pure Galanda per quel che ha giocato) hanno disputato una partita solida e utile: il merito è anche dei signori con il camice (dottori) o senza (massaggiatori) che hanno messo mano alle articolazioni di Simone e Marko e che li hanno letteralmente resuscitati. Anche se, certo, non è una buona notizia quando i migliori di una squadra sono i sanitari.

Giulio Ebagua 6 – A metà del guado nel pagellone, come in campo. La pantera nera del Varese è "quasi" tornato: non segna da mesi, ma ha passato un periodo tribulato, fa gioco ma non trova il colpo risolutore. Ebagua è tra color che son sospesi, vediamo dove si posizionerà dopo il derby con la Pro.

Randy Childress, Donnie Mc Grath, Jr Reynolds 4,5 – Ma come? Con un reparto lunghi che sembra un sanatorio (vedi sopra), eppure produce punti e vitalità, a tradire la Cimberio sono proprio i playmaker che dopo aver sofferto in passato ora scoppiano tutti di buona salute? Nella notte prima degli Oscar la regia biancorossa è piuttosto da Razzie Award, i contropremi per le interpretazioni "da pernacchia".

Yamamay Von Varese 4 – Qui siamo proprio sott’acqua, e l’8 marzo non aiuta a prendere un voto in più, se non alle giovanissime Repetto ed Esposito, le uniche a salvarsi. Sabato pomeriggio la gente che affolla la "Comunale" da quando la Von è in Serie A1 (e anche da prima ancora) non credeva ai propri occhi. Una squadra così scarica non si è mai vista e lo sguardo del presidente Fabiano a fine gara era eloquente, soprattutto dopo che "l’alibi allenatore" non c’è più.

Comune di Busto Arsizio 3 – Come volevasi dimostrare, alla fine con l’acqua sporca è stato buttato via anche il bambino: Villa Cortese va a Milano, la Coppa CEV a Baku e la Busto Arsizio del volley resta ancora una volta a bocca asciutta. La mancata assegnazione delle finali è una piaga che difficilmente potrà essere sanata. Può darsi che nella vicenda anche la Futura Volley, come affermano a Palazzo Gilardoni, abbia la sua parte di responsabilità: sta di fatto che l’amministrazione, con le sue prese di posizione, si è esposta al rischio di fare da capro espiatorio. E puntualmente il cerino è rimasto in mano a Gigi Farioli.

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Pubblicato il 08 Marzo 2010
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