Piovono cinque in condotta: classe decimata
Un lettore denuncia lo strano caso di una seconda media dove i professori sono stati molto severi. Per il Provveditore, però, è giusto pretendere maggior rispetto
Cinque in condotta. Sembra che in Italia siano tanti gli studenti indisciplinati, puniti con l’insufficienza in pagella. Si tratta di un monito importante che implica la bocciatura alla fine dell’anno.
Ne sanno qualcosa anche alcuni studenti di seconda media di Cuveglio, che si sono trovati quel 5 proprio sotto la voce "comportamento".
Niente di nuovo, se si guardano i dati nazionali. Ma a Cuveglio c’è una particolarità: in questa classe seconda i 5 sono stati distribuiti con grande "generosità": 15 su 26 ci segnala un lettore, 11 su 26 fanno sapere dall’Ufficio scolastico Provinciale.
Un lettore ci scrive incredulo per quella che appare come una "strage" di dodicenni:
«Fioccano i 5 in condotta:sembra quasi una barzeletta e a sentirla tutta la storia é esilarante, purtroppo succede davvero in una 2 media dell’istituto di Cuveglio,su 26 alunni,16 hanno preso il 5 in condotta! Vi chiederete cosa avranno mai fatto questi 12 enni per meritarselo?!Se uno qualunque di noi va a leggere le indicazioni del ministro M.S.Gelmini parla chiaro: l’insufficienza deve essere data a fronte di comportamenti gravi e irrispettosi verso i compagni,gli insegnanti o la scuola che possano richiedere la sospensione fino a 15 giorni! E’ vero anche che il ministro lascia libertà agli istituti di addottare un proprio regolamento, ma senza snaturare la legge stessa dei suoi contenuti.Questi poveri insegnanti che si ritrovano a gestire classi molto numerose con alunni ripetenti, rumorosi e indisciplinati hanno avuto una bella pensata per risolvere il problema: chiaccheri e vai malino a scuola,bene ti meriti 5! cosi oltre il danno la beffa;a scuola é proibito ridere, scherzare e chiaccherare,insomma é un delitto avere 12 anni!Presto fatto non si riesce a tenere l’ordine in classe perchè troppo numerosa o perchè incapaci di esercitare la propia autorità,la soluzione è a portata di mano…cosi uno strumento serio è usato in maniera indiscriminata e superficiale senza giusta causa da adulti timorosi di confrontarsi con adolescenti che usano linguaggi per loro incomprensibili e senza scrupoli minano il futuro scolastico di questi figli facendoli sentire indesiderati e inappropriati!».
Una riflessione amara che, però, non trova d’accordo il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale ( il Provveditore) Claudio Merletti: «Il voto è una sintesi di una considerazione che guarda all’impegno, alla partecipazione, alla motivazione oltre che al comportamemnto. Il cinque è un giudizio sulla capacità del singolo alunno di sapersi comportare e gestire con responsabilità in classe. Chiaramente, ogni valutazione è commisurata all’età dell’alunno. La scuola non è più la badante che deve accudire e comprendere tutti. Un tempo, se eri bravino, il comportamento non aveva valore. Oggi si pretende responsabilità da tutti. Gli insegnanti devono accogliere e valorizzare, ma gli alunni devono imparare a stare nel gruppo, a rispettare le regole. Nelle scuole si sta ancora affinando il ritorno dell’importanza del voto in condotta, perchè si stanno ristabilendo i giusti ruoli in questa comunità. Un cinque dato alla fine del primo quadrimestre è un monto serio: si rischia la bocciatura a fine anno».
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