15 mila litri di benzina rubati all’Agesp, 3 arresti e 4 denunce

Le Fiamme Gialle hanno concluso una complessa operazione: la frode ai danni dell’azienda multi servizi bustocca. Dei tre arrestati uno è già sotto processo a Busto per uno stupro di gruppo. Sequestrate anche due auto di lusso

truffa benzina scoperta dalla guardia di finanza a Busto arsizioPrima di essere scoperti avevano fatto in tempo a riempire serbatoi di Mercedes, Porsche ma anche di utilitarie per un totale di 15 mila litri di benzina “evaporati” grazie all’utilizzo sfrenato di una tessera “Fuel Card” di Agesp che sarebbe servita a fare il pieno all’Ape Piaggio del servizio cimiteriale dell’azienda. Tre persone sono finite in manette per frode continuata mentre altre 4 sono state denunciate a piede libero. La Guardia di Finanza di Busto Arsizio coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Busto Arsizio Roberta Colangelo, ha fermato il trio che, grazie a questa card, ha continuato a fare il pieno alle proprie autovetture e a quelle di amici a partire da settembre del 2009. I tre arrestati sono Vito e Angelo Paoliello, padre e figlio e un amico Livio Valletta, che abita nello stesso condominio dei due. Vito Paoliello è noto alle cronache per essere stato condannato in primo grado a 7 anni e sei mesi per aver preso parte ad uno stupro di gruppo nel 2007, attualmente è libero in attesa del processo di secondo grado.

La denuncia era scattata a fine dicembre 2009 tramite il legale di Agesp Vittorio Celiento, presente alla conferenza stampa questa mattina in Procura, che aveva segnalato la scomparsa di questa tessera e rifornimenti di benzina anomali in luoghi anche al di fuori della provincia di Varese per quantità ben superiori alle capacità di un normale serbatoio. I tre, infatti, inizialmente effettuavano pieni di benzina lontani da Busto (alcuni sono stati accertati in Toscana, Calabria e Sicilia). Da dicembre, dunque, sono partite le indagini di Procura e Fiamme Gialle anche grazie all’ausilio delle telecamere dei distributori di benzina. Ad un certo punto, infatti, la truffa era sembrata così perfetta ai tre che avevano deciso di usare la Fuel Card in maniera molto disinvolta anche a Busto approfittando delle ore serali a ridosso della chiusura per effettuare i rifornimenti.

Dalle immagini di alcuni distributori, visionate dall Guardia di Finanza, era evidente come si formassero veri e propri caroselli di vetture che entravano nel distributore e, una dietro l’altra, venivano rifornite di benzina anche tre auto alla volta. La progressione delle indagini, condotte tramite appostamenti, osservazioni occulte, interrogazioni di banche dati e dell’anagrafe comunale, sopralluoghi ed esame accurato delle risultanze del sistema di videosorveglianza in dotazione ad uno dei distributori, ha consentito di comprovare, inconfutabilmente, circostanze, orari e modalità dell’utilizzo illecito della carta carburante sottratta. Per provare anche i rifornimenti effettuati prima della denuncia (quelli tra settembre e dicembre) gli uomini alle dipendenze del Capitano Diego Serra (nella foto con il procuratore Francesco Dettori e il comandante Maggiore) hanno visionato i tabulati telefonici degli arrestati in cui sono evidenziate le celle di aggancio dei telefoni, relativi ai periodi in cui erano nelle varie località fuori provincia dove hanno effettuato i rifornimenti. Sono anche state sequestrate due auto, una Mercedes ed una Porsche. Sono stati inoltre trovati 30 grammi di hashish nell’abitazione di uno degli indagati, che è stato denunciato anche per il possesso di droga. L’accusa a carico dei membri del sodalizio è quella di indebito utilizzo di carte di pagamento. Il danno cagionato all’Agesp, riferiscono i finanzieri, ammonta a circa 19.000 euro.

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Pubblicato il 13 Aprile 2010
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