Cinque Ponti, all’asta “Palazzo Faes-Bixer”

L'incompiuto stabile si trova su un terreno da 2400mq sottoposto a procedura fallimentare. Lo segnala il consigliere comunale Cislaghi chiedendo interventi per la messa in sicurezza dell'area

Andrà all’asta il palazzone rimasto allo stadio di scheletro che fa "bella" mostra di sé salutando chi entra in città dai Cinque Ponti verso corso Italia e l’ospedale, già disorientato dalle allucinanti passerelle ciclopedonali a chiocciola. E il consigliere comunale del gruppo misto Mario Cislaghi coglie l’occasione per segnalarne il degrado e chiedere una messa in sicurezza dell’area. Il consigliere, sempre attento a quanto si muove (…o no) nel suo rione di San Giuseppe, con una breve richiesta formale indirizzata al sindaco Farioli e al suo vice Reguzzoni, cui accludeva il bando d’asta, chiede se vi sia la possibilità di attivarsi per risolvere il degrado "sempre più evidente" dello stabile, anche intervenendo presso il curatore fallimentare per una messa in sicurezza dell’area. Cislaghi segnala che le forze dell’ordine in più occasioni hanno compiuto interventi in loco, che dei giovani entrano nella struttura, a loro rischio visto lo stato dell’immobile e che sarebbero stati segnalati persino episodi di lancio di oggetti dai piani alti.

Il fabbricato, di sei piani fuori terra e tre interrati ad uso garage, è ormai un simbolo visuale, già vistosamente "decorato" anni fa da una "crew" di writer-acrobati decisamente megalomani, autori di più artistici e meno rischiosi "lavori", sempre rigorosamente illegali, sui treni.
"Tuttora allo stato rustico", come si legge con singolare eufemismo su un bando d’asta, lo scheletro fa parte di un più ampio terreno di 2412 mq complessivi, all’angolo fra via Crispi e corso Italia, che è sottoposto a procedura fallimentare presso il tribunale di Milano. La vendita "senza incanto", ovvero con la semplice valutazione delle offerte d’acquisto da parte del giudice competente, è prevista per il 30 giugno alle ore 13; quella eventuale "con incanto", ovvero l’asta vera e propria ad evidenza pubblica, sempre davanti al giudice, il 14 luglio alla medesima ora. E l’offerta più alta sarà quella vincente, a meno che entro dieci giorni dall’aggiudicazione qualcuno non offra, tramite procura "senza incanto", una cifra di almeno un quinto superiore, come richiede la legge. Il prezzo base dell’asta sarà di 2.180.000 euro.

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Pubblicato il 29 Aprile 2010
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