Emergency abbandona l’ospedale degli arrestati
Fuori i sei operatori internazionali. Il controllo è stato assunto dalla polizia afghana. «Se volevano non farci più operare a Lashkar-Gan, l'obiettivo è stato raggiunto» Ha commentato il vicepresidente di Emergency
L’ospedale di Emergency a Lashkar-gah, quello da cui sono stati prelevati e arrestati i tre operatori sanitari italiani ora in mano alla polizia afgana, non ha più operatori internazionali operativi nella struttura sanitaria. Lo si apprende dalla stessa Ong italiana.
Questa mattina il personale internazionale dell’ospedale che ancora si trovava a Lashkar-gah, dopo l’arresto di Dell’Aira, Garatti e Pagani, ha preso un volo per Kabul diretto alle strutture di Emergency della capitale afgana. Si tratta di sei operatori, cinque italiani, di cui quattro donne, ed un indiano. Dal giorno dell’arresto dei tre italiani, i sei operatori si trovavano nelle loro case e non erano più rientrati in ospedale. Alla base della decisione, presa da Emergency d’intesa con le autorità, anche motivi di sicurezza. L’organizzazione sottolinea di non avere ancora notizie dei tre arrestati e di non sapere dove si trovano.
«Se volevano non farci più operare a Lashkar-Gan, l’obiettivo è stato raggiunto. Non abbiamo più notizie dell’ospedale. Siamo fermi alla presa in possesso delle autorità afgane di sabato scorso». Lo dice all’Ansa Alessandro Bertani, vicepresidente di Emergency, riferendosi alle attività dell’ospedale dove il 10 aprile sono stati arrestati 9 operatori, di cui tre italiani. «Ciò vuol dire che nella zona non ci sarà più un ospedale che accoglie le vittime. Ricordo che solo ieri ci sono state altre vittime a Kandahar. In questo momento, che noi non ci siamo, in quell’area non c’é più un presidio ospedaliero». Il controllo della sicurezza nell’ospedale di Emergency a Lashkar-Gah, è stato assunto dalla polizia afghana.
Nel frattempo la mobilitazione in Italia continua, con l’appello on line e l’organizzazione della manifestazione indetta per il 17 a Roma.
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