Il ruggito della Storia: “Il Leone del ’43”

Un lavoro teatrale originale, nato dai ricordi di una levatrice milanese, quello che giovedì 22 aprile sarà messo in scena al cinema teatro Incontro da Instabile Quick

Compagnia Teatrale Instabile Quick e Comune di Besnate, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, Festa della Liberazione, presentano Teatro del vento in "Il leone del ’43" –  spettacolo prodotto col contributo di Next – Laboratorio delle idee 2008. L’appuntamento è per Giovedì 22 aprile ore 21 al Cinema Teatro Incontro – Via Paolo Rose – Besnate.

L’idea dello spettacolo nasce leggendo l’intervista fatta dalla psicologa Giovanna Bestetti a Pina, anziana levatrice in pensione, che le racconta un fatto singolare: il leone dello Zoo di Porta Venezia a Milano, dopo un bombardamento viene sfollato con gli altri animali superstiti all’Autodromo di Monza.
Una mattina di giugno, all’alba, i guardiani vedono il leone correre sulla pista d’asfalto libero, veloce, solitario, una corsa senza fine, senza meta su quella pista così diversa dalla savana. In quel momento i guardiani capirono che era rimasto solo, che la leonessa non ce l’aveva fatta. Quella corsa impressionò gli astanti, parlò ai loro cuori, ma ciò che rese ancora più straordinario il leone fu la sua capacità di sentire l’arrivo degli aerei, prima che l’allarme dei bombardamenti suonasse. Allora si metteva a gridare, ruggiva, si lamentava, e questo permetteva a molte persone di mettersi in salvo scendendo per tempo nei rifugi.
Durante uno di questi bombardamenti Pina, allora giovanissima levatrice, si ritrovò a far nascere il primo bambino della sua vita. Al buio di un rifugio, mentre fuori cadevano le bombe, una nuova vita nasceva. Il vagito del bambino, è come il lamento del leone, dell’animale che urla contro, non sopporta il bombardamento, non sopporta la guerra – questa condizione umana che gli fanno vivere – e grida per vivere, grida perché vuole sopravvivere.
Ispirato a storie vere questo spettacolo racconta vita morte e miracoli di gente comune nella Milano del ’43. Tre storie, unite in qualche modo dalla presenza selvaggia di un leone, tre esperienze di vita nella Milano sotto ai bombardamenti presentate come trasmissione di una memoria che, attraverso l’emozione, rivive nel racconto dei fatti accaduti. Una “memoria ricostruita” dove dati, luoghi, vita personale e avvenimenti storici si mescolano per restituire una racconto complesso, ingenuo e terribile, narrato con una naturalezza e una semplicità disarmanti.
La Storia risale emozionante nella coscienza di chi racconta, non per affermare la veridicità dei fatti, ma per riconoscere la forza, la capacità di resistenza e solidarietà della “piccola gente” di fronte alla tragedia umana. E questa forza nella nostra storia viene espressa da un oracolo eccellente: il leone. Lui urla e si lamenta sentendo da lontano l’arrivo dei bombardieri, forse perché non sopporta il rumore, forse perchè quel rombo gli restituisce l’odore del sangue della sua compagna perduta, forse perché reclama il suo pasto: i cadaveri che gli verranno serviti , corpi senza identità, scarti della guerra.
I materiali storici e biografici sono messi a disposizione dalla dottoressa in psicologia Giovanna Bestetti che, appassionata della narrazione e curiosa della complessità dell’essere umano, conserva diverse testimonianze di ostetriche e levatrici, e in teatro ha già regalato il suo apporto nello spettacolo “Nati in casa” di Giuliana Musso e in altre narrazioni.
In scena Chiara Magri, da oltre venticinque anni in teatro come attrice.
Dietro le quinte come regista dello spettacolo – e insieme a Chiara autore della scrittura scenica
– Stefano Randisi, attore e regista di teatro contemporaneo, vincitore a fianco di Enzo Vetrano del premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007.

Per Info e prenotazioni: 0331/792446 – 3487418213

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Pubblicato il 20 Aprile 2010
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