“O tempora, o mores”: 70 studenti recitano in latino
I ragazzi di seconda del liceo scientifico Tosi si cimenteranno con una commedia nella lingua antica. Un progetto biennale che si concluderà venerdì 14 maggio
Hanno rispolverato la lingua degli antichi romani, la renderanno ancor più viva, mettendo in scena un teatro rigorosamente in latino. Più di 70 studenti di seconda liceo (2A-2B-2D-2E-2H e 2I) venerdì 14 maggio, alle 20.45, saliranno sul palco di Sant’Edoardo, per dar vita a uno spettacolo che non solo ricalca uno scorcio di storia antica, ma che riproduce anche momenti riconducibili alla realtà familiare moderna. “O tempora, o mores” è una commedia in due atti sul tema dei rapporti familiari nell’antica Roma e sul contrasto tra i giovani e gli adulti. Insomma una diatriba tra generazioni che non esclude riferimenti con il rapporto adolescenti-genitori di oggi. Su testo creato dalla prof Marinella Pozzi, che tiene le redini anche della regia, i ragazzi calcheranno il palcoscenico San Giovanni Bosco, alternando in una messinscena di un’ora, parti danzate, cantate e recitate.
Piacevole la trama: in una famiglia ricca, il figlio si trova in contrasto con le decisioni dei genitori sulla questione del mos maiorum. Dopo una concitata scena in una taverna dove si assiste anche al ferimento di un amico, il giovane in parte si ravvede e si riconcilia con i genitori.
Anche chi è digiuno di latino potrà seguire lo spettacolo: al pubblico verrà fornito un riassunto in italiano e verrà presentata una sintesi dell’argomento.
Si tratta di una ampio progetto, scandito in due anni, che ha visto il coinvolgimento non solo degli insegnanti Paolo Maino, Nicoletta Invernizzi, Monica Ballarati, Gabriella Gallazzi, Ester Marchesi, Luigi Castelli e Luisa Farioli, ma anche di genitori che si sono dati da fare per i costumi, scene e altro. L’obiettivo? «Aiutare gli studenti ad un approccio al latino più coinvolgente e a un genere letterario (commedia) anche con citazioni di autori latini quali Plauto, Catullo, Seneca…», spiega il prof Paolo Maino che con Nicoletta Invernizzi hanno coordinato l’attività.
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