Verso una chirurgia meno plastica

Walter Chiara, chirurgo plastico di fama internazionale, è intervenuto nel salotto di Mauro della Porta Raffo. Spiegando come sempre meno, per sembrare più giovani e belli, serva il bisturi

Walter Chiara conversa con Lucia Russo e Mauro Dalla Porta Raffo«Per essere un buon chirurgo plastico ci vogliono due cose: capacità manuali e senso delle proporzioni. Se non le si hanno, si possono avere tutti i diplomi del mondo ma si faranno solo danni». A parlare senza mezzi termini della "giungla" della chirurgia plastica è Walter Chiara, uno dei più famosi chirurghi plastici d’Italia, con fama che va ben oltre le Alpi. 

E lo fa in un contesto diverso da quello dei soliti convegni medici internazionali: il salotto di Mauro della Porta Raffo, il tradizionale "Talk show dal vivo" che si svolge nella saletta al primo piano del caffè Zamberletti, in corso Matteotti a Varese.

Solitamente regno di giornalisti, scrittori e personaggi dello spettacolo, ieri – 8 aprile 2010 – il salotto ha affrontato invece questioni molto meno leggere di quel che sembrerebbe ad un primo sguardo: quelle che riguardano la chirurgia plastica ed estetica, una branca diventata sempre pù importante della medicina. A farlo, "Il Gran Pignolo" è stato per una volta aiutato: da Lucia Russo, giornalista milanese-varesina, esperta delle nuove tecniche che il medico propugna. Il risultato: un incontro più pratico e interessante di quel che facesse credere l’argomento frufru, e tante domande pratiche in arrivo da un pubblico ormai circondato, televisivamente parlando, dai "pesce palla", cioè le donne di spettacolo rifatte male. Un lavoro ben fatto, invece, si riconosce dai particolari: «Un buon lavoro è innanzitutto naturale: seni che non seguono la forza di gravità non sono sensati»

E proprio dalla smania di "migliorare" il proprio seno, e dalle donne che si fanno ritoccare in troppo tenera età, è partito il dibattito: «Ritoccare il seno a una ragazza, che deve avere comunque più di 18 anni perché ricordo che prima della maggiore età è vietato, vuol dire condannare la stessa ad almeno quattro o cinque operazioni analoghe nel corso della vita – spiega il chirurgo – Davvero sembra poco opportuno, se non ci sono sotto delle motivazioni speciali».

Il silicone, in questo senso, "aiuta" l’innaturalità. Cosa c’è di meglio adesso?
«Siamo ancora in pochissimi a farlo, ma  l’aumento del seno con le cellule staminali è in grado di fare cose anche molto importanti in maniera naturale, come per esempio eseguire una intera ricostruzione del seno dopo una asportazione per un cancro».

Caduto in disgrazia il silicone a favore di tecniche migliori e più efficenti, Chiara ha elencato anche altre "operazioni" famose che non si usano più: «Il lifting, ormai, nella maggior parte dei casi è una operazione chirurgica inutile. Ci sono ormai metodi molto più dolci che hanno effetti molto più visibili e allo stesso tempo naturali: io uso il laser e le cellule staminali. Per i problemi di tipo dermico, come l’acne, o le macchie, la dermoabrasione è una tortura che non è più in uso, anche perché ha dei risultati scarsissimi. Anche in questo caso funzionano di più le cure con le staminali»

La questione dei trattamenti estetici non è più "terreno" solo femminile. Anche gli uomini infatti ne fanno uso: «Nella maggior parte dei casi si tratta di blefaroplastica, o di piccoli trattamenti ringiovanenti al viso. Ormai chiunque abbia una attività a contatto con il pubblico, dove l’aspetto è importante, tende a rivolgersi a noi. Non c’è più distinzione di sesso»

Diversa invece e più importante è la distinzione tra le età: «Chi viene da noi e ha una certa età vuole solo ringiovanire, apparire un po’ più fresco. Chi viene da noi in età più giovane, invece, ha problemi diversi, magari psicologici di cui dobbiamo tenere seriamente conto. Una rinoplastica, per esempio, cambia il volto di una persona in un modo che nemmeno noi possiamo prevedere, perché a parte le previsioni " a tavolino" l’effetto finale dipende molto da come reagisce il corpo».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 09 Aprile 2010
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