Virus e hacker, l’almanacco delle insidie on line
La Svizzera ha pubblicato il nuovo rapporto sulla criminalità informatica: dagli attacchi a Google agli appelli politici finiti sul sito dei pompieri
Virus, attacchi hacker o vere e proprie truffe informatiche: il web ha delle insidie e conoscerle aiuta a evitarle. È per questo motivo che periodicamente "Melani", la Centrale svizzera d’annuncio e d’analisi per la sicurezza dell’informazione, raccoglie in un rapporto le attività della criminalità informatica. L’analisi, pubblicata di recente, si è concentrata sul furto di informazioni a livello mondiale, sull’hacking a sfondo politico e sulle estorsioni attraverso "attacchi DDoS". La criminalità informatica ha infatti diverse sfaccettature, che vanno dal furto di informazioni per profitto fino all’hacking di siti Web per esprimere la propria delusione politica. Aziende, amministrazioni e partiti politici sono oggetto di questo tipo di attacchi e anche le amministrazioni ne sono state coinvolte. Ne sono alcuni esempi l’attacco al dipartimento degli esteri avvenuto lo scorso anno in Svizzera piuttosto che quello al sito del ministro Renato Brunetta.
L’analisi parte dal furto di informazioni: nel secondo semestre del 2009 sono stati resi noti diversi eventi in cui, con l’ausilio di software nocivi, i cosiddetti malware, sono stati attaccati sistemi di computer e sottratti dati che sono stati successivamente offerti in vendita, oppure comunicati ai media o sfruttati abusivamente per altri scopi. I casi più eclatanti dello sorso anno riguardano gli attacchi contro la Segreteria generale dell’UE, i dati della clientela della HSBC Private Bank e gli attacchi contro Google. Anche il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) è stato vittima di un attacco mirato a metà del mese di ottobre del 2009.
Questi episodi, finiti sulle pagine dei giornali di tutto il mondo, non sono però gli unici casi di abuso del web: sempre più spesso internet viene infatti impiegato come valvola di sfogo per proteste politiche, sportive o religiose. In questo caso i siti di organizzazioni vengono attaccati, deturpati e provvisti di dichiarazioni politiche o religiose. Un esempio in Svizzera è quanto avvenuto dopo la votazione sull’iniziativa relativa al divieto della costruzione di minareti, in cui migliaia di siti sono stati attaccati.
Attacchi DDos contro aziende e governi perseguono invece intenzioni disparate: in questi casi migliaia di PC accedono simultaneamente a un determinato sito Web che quindi si paralizza. Gli autori cercano in questo modo di estorcere denaro o forzare le vittime a effettuare un’attività. Alcuni attacchi DDos dello scorso anno erano destinati a costringere Swisscom a togliere dalla rete un offerente di Internet specializzato nel settore dell’erotismo.
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