Fidimpresa, bilancio in crescita
E' stato approvato il bilancio di Fidimpresa Società Cooperativa, il Consorzio Fidi del sistema CNA di Varese
E’ stato approvato, nel corso di un’affollata Assemblea tenutasi il 3 maggio 2010 nella sede dell’Associazione, il bilancio di Fidimpresa Società Cooperativa, il Consorzio Fidi del sistema CNA di Varese.
Un bilancio che vede l’attività del consorzio in netta crescita: + 16% per le operazioni deliberate nel corso del 2009 e + 15% per le erogate. Scomponendo le voci che hanno prodotto l’incremento dell’operatività è possibile rilevare un sorprendente aumento del 48 % delle operazioni destinate ad investimento, una riduzione del 25% delle operazioni destinate all’avvio di nuove attività rispetto all’anno precedente che conferma la tendenza al rallentamento della nuova imprenditoria, un comprensibile incremento delle operazioni destinate a liquidità aziendale e consolidamento dei debiti del 51% e una altrettanto ovvia contrazione dell’8% sulle garanzie rilasciate per affidamenti a breve termine, quelle principalmente finalizzate all’anticipo dei crediti.
L’importo delle operazioni deliberate nel 2009 è stato di 50.279.271 di euro corrispondenti a 913 pratiche, contro 43.187.035 di euro e 826 pratiche deliberate nel 2008. A fine 2009 il numero dei soci di Fidimpresa era di 4.799 imprese, delle quali 3.807 imprese artigiane e 992 piccole e medie imprese (21%).
«Sono dati che confermano, magari “a contrariis”, la situazione di grave crisi attraversata dal sistema economico della Provincia, una crisi nella quale i Consorzi Fidi hanno interpretato una parte di fondamentale importanza, ponendosi a sostegno e in qualche caso a baluardo delle piccole imprese nel difficile rapporto con gli Istituti di credito – commenta Matteo Zambusi, presidente di Fidimpresa Varese – Ma sono anche dati che inducono a riflettere sul dopo crisi, perché è sicuro che allora la situazione sarà diversa da quella che si conosceva ed è più che probabile che il conto verrà pagato in buona parte proprio dalle piccole imprese che, pur essendo flessibili e specializzate, non sono in genere commercialmente strutturate e sono endemicamente deboli sotto l’aspetto finanziario».
«E’ una previsione che chiama in causa diversi soggetti, ciascuna per la sua parte di competenza – continua Zambusi – Allo Stato verrà richiesto di migliorare il quadro di riferimento macroeconomico, legislativo e normativo con una minor burocrazia, minori spese, minori tasse che gravano impropriamente sia sul lavoro dipendente che autonomo che sulle imprese, di creare, in sintesi, le condizioni giuste per poter riprendere a fare impresa. Al sistema bancario verrà richiesta la responsabilità di supportare le imprese nella fase di superamento degli effetti della crisi e di trasformazione del sistema produttivo con più coraggio e con una maggiore consapevolezza del ruolo centrale della piccola imprese nello scenario economico del nostro Paese. Ai Consorzi Fidi verrà richiesto di continuare ad affiancare le imprese facilitando loro l’accesso al credito, a costi concorrenziali, nella misura delle loro necessità e cercando comunque e sempre di mettere a disposizione del sistema bancario quel patrimonio di conoscenze dell’impresa costruito in quasi quarant’anni di attività. Questo significa che anche per una struttura come Fidimpresa è giunto il momento di cambiare e di evolvere verso una organizzazione più complessa per meglio rispondere alle sfide che il quadro normativo dei Confidi e le regole del trattato di Basilea 2 – che a sua volta dovrà essere adattato alla nuova realtà che si andrà configurando impongono».
Il cambiamento è in atto, preparato negli ultimi anni con la costituzione del Network 106 realizzate con i Consorzi Fidi Confidart Bergamo e Fidimpresa Milano, con i quali è stato affrontato un percorso di scambio e integrazione delle esperienze, di miglioramento delle conoscenze e delle tecniche di garanzia, arrivando ad una unità di intenti che consentirà alle tre strutture di pervenire ad una fusione che darebbe vita ad un Consorzio Fidi di dimensioni tali da permettere di essere considerato un Consorzio secondo l’articolo 107 del Testo Unico, cioè equiparato ad un intermediario finanziario e vigilato da Banca D’Italia.
«Per questo è estremamente importante che continui e si rafforzi il sostegno delle Istituzioni e delle C.C.I.A.A. all’attività dei Consorzi Fidi – conclude Zambusi – E per questo Fidimpresa Varese ha apprezzato il grande sforzo compiuto nel 2009 dalla Camera di Commercio di Varese e guarda con estrema preoccupazione alla delicata situazione in cui versa il consorzio unitario Federfidi Lombarda scrl, nato dalla fusione tra il consorzio di secondo grado dell’artigianato e quello dell’industria, che non sembra essere adeguatamente sostenuto in termini di contribuzione pubblica e che rischia di vedere sospesa o quanto meno ridimensionata e contingetanta la propria attività di controgarante delle garanzie emesse dai Confidi di primo grado».
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