La grande Torino e la disfatta di Varese

Oltre 350mila visitatori con una crescita del 20%. Grande attenzione alo sviluppo digitale con l’e-book, un blog in continuo aggiornamento. Ci vorrebbero articoli su articoli per raccontare il successo del Salone del libro di Torino del 2010.
"La memoria, svelata" è stato il tema della 23esima edizione. Un Salone "in buona salute che consolida sempre più la sua missione di motore di sviluppo culturale ed economico" ha detto il presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, Rolando Picchioni, inaugurando ufficialmente la più importante manifestazione editoriale italiana.
Per rendersi conto della ricchezza delle proposte è sufficiente scorrere il Bookblog che aveva un’area molto attiva nel padiglione del Salone definito Bookstore village. L’attività editoriale era gestita da una redazione permanente composta da sei ragazzi e da tre squadre di reporter provenienti dalla scuola media Peyron-Fermi di Torino e dai licei classici Ariosto di Ferrara e Alfieri di Torino. 
Nei tre grandi spazi del salone c’erano 1.400 stand con tutte le proposte editoriali italiane e internazionali. Ospite speciale l’India. 
Un’attenzione particolare è stata data a Gianni Rodari di cui ricorrono i novant’anni dalla nascita. Due spazi in cui è stata presentata la sua opera. A Bookblog erano presenti Bruno Tognolini e Eros Miari, insieme per ricordare lo scrittore che hanno definito “un grande maestro”. Anche la El nel proprio stand proponeva diverse iniziative su Rodari.
Telecom e Ibs presentavano l’e-book. La compagnia telefonica sta stringendo accordi con molti editori per avere una ricca libreria e poter scaricare con semplicità centinaia di titoli su una piattaforma digitale. Una risposta all’arrivo dell’ipad della Apple che sta riscuotendo un successo incredibile con già oltre 70mila prenotazioni.
Torino apre così una nuova stagione che vede al centro la cultura e il libro, ma anche le tecnologie che possono supportarlo seppur in forme diverse.
Peccato la quasi totale assenza di Varese sia sul versante degli editori che su quella della progettualità e un esempio preciso viene dalle iniziative in ricordo di Gianni Rodari dove il nostro territorio qualcosa da dire l’avrebbe avuta.