Poligono: la carica dei duecentocinquanta
Prosegue il Trofeo Città di Varese di "tiro operativo", aperto ad agenti e civili abilitati.Gli organizzatori: «Un'opportunità in più per imparare a usare le armi in sicurezza». E un modo per fare del bene
Alla fine saranno circa 250, un centinaio in più del previsto: un numero davvero clamoroso che "costringe" gli organizzatori a fare i salti mortali – ma con il sorriso sulle labbra – per un’iniziativa che
ormai si è radicata nel tessuto sportivo cittadino.
Stiamo parlando del Trofeo Città di Varese di tiro, in corso di svolgimento al Poligono di Masnago, che unisce l’aspetto competitivo con quello benefico visto che il ricavato serve a sostenere un’iniziativa di solidarietà, che in questo 2010 è "Varese per l’Oncologia".
Nata come iniziativa dedicata agli agenti in servizio attivo nelle forze dell’ordine (poliziotti, carabinieri, finanzieri e uomini delle polizie locali, provinciali e penitenziarie), la gara è aperta anche a tutti coloro che hanno l’abilitazione all’uso delle armi, compresi i civili che frequentano di prassi il poligono, struttura che collabora attivamente all’organizzazione del Trofeo.
«Prima di tutto vogliamo sottolineare un aspetto» spiegano gli organizzatori: «Questo appuntamento non serve a creare né superuomini né tanto meno malviventi: lo spirito su cui ci basiamo è quello di dare un’opportunità di addestramento in più, mischiando l’esercitazione classica e statica con alcuni elementi che la rendono unica. Inoltre lo viviamo come una sorta di "aggiornamento" per la sicurezza sul lavoro: chi di noi porta le armi deve sempre conoscere alla perfezione i rischi di questa cosa e deve essere pronto ad affrontarli».
La definizione della specialità è quella di "tiro operativo": nell’area della gara infatti è stato ricreato uno scenario con protezioni, sagome che si muovono, possibilità di movimento. Tre le manche per ogni concorrente: la prima prevede l’uso della carabina con 10 colpi e cinque sagome da colpire; la seconda (si utilizza la pistola) conta tre diverse posizioni e un totale di 30 munizioni; la terza invece si disputa al buio con i concorrenti che, oltre alla pistola (10 colpi), devono manovrare un torcia per ricreare le condizioni notturne.
La classifica viene stilata in base alla velocità e alla precisione: chi trova il giusto compromesso tra queste due qualità può puntare a vincere la propria categoria. Il torneo infatti si suddivide in quattro graduatorie: individuale uomini, individuale donne, expert (vi partecipano istruttori e agonisti) e squadre. Quest’ultima è la categoria per il quale viene assegnato il vero "Trofeo Città di Varese" che viene detenuto per un anno e poi rimesso in palio almeno fino a quando una singola formazione lo vince per tre volte anche non consecutive. Al primo classificato tra tutti gli appartenenti alle forze dell’ordine viene invece consegnata la medaglia di rappresentanza concessa dal Presidente della Repubblica.
A coordinare il tutto ci sono, tra gli altri, l’ispettore capo Marco Solbiati, l’ispettore Massimo Rimoldi e il presidente del Tiro a Segno di Varese, Roberto Cagnati.
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