Due pareggi, il girone A si complica fin dall’inizio

Si apre con un 1-1 vivace fra i padroni di casa del Sudafrica e il Messico e lo scontato 0-0 tra Francia e Uruguay l'edizione 2010 dei Mondiali di calcio

Due pareggi, pari e patta ma in modo piuttosto diverso. Questo il responso della prima giornata dei Mondiali di Calcio 2010 in Sudafrica. Dagli altopiani del veldt di Johannesburg all’ombra della Table Mountain a Città del Capo, la divisione della posta è la legge di giornata. Risultato: il girone A, dopo due partite, vede in testa Sudafrica e Messico per differenza reti rispetto a Francia e Uruguay. Le prime due infatti hanno impattato per 1-1 a Johannesburg dopo un match vivace e gradevole, dai due volti – supremazia messicana nel primo tempo, Sudafrica pimpante nella ripresa, mentre i "bleus" e i "celeste" si sono annullati a vicenda nel più scontato degli 0-0. Risultati che rendono molto interessanti i match a venire del girone A, che si annuncia possibile "girone della morte" dove un singolo gol, una singola giocata potranno fare la differenza tra squadre in teoria di diverso calibro, ma in grado di annullarsi a vicenda nel singolo match.

Grande l’entusiasmo sugli spalti e nel Paese sudafricano per la prestazione del team di casa, che, "messo sotto" nella prima metà di gioco dal ritmo e dalle indubbie qualità di palleggio dei latinoamericani, si è ripresa alla grande nel secondo tempo passando in vantaggio con un gran gol di Siphiwe Tshabalala, ragazzo nato nella grande township nera di Soweto ai tempi dell’apartheid. Un gol festeggiato con l’inevitabile, elaborata danza di squadra. Il Messico ha subito duramente il colpo, vedendo sfilacciarsi quel centrocampo che aveva solidamente dominato per gran parte del primo tempo, ma è riuscito ad acchiappare il pari grazie ad una "topica" della difesa di casa nell’applicazione del fuorigioco, con il bravo ed esperto Rafael Marquez lesto a stoppare e freddare l’estremo difensore Khune.
Decisamente meno divertente e vivace il match tra Francia e Uruguay: una grande del calcio, qualificatasi in modo, per usare un eufemismo, discusso (clamoroso lo scandalo del gol condizionato da un evidentissimo fallo di mano nello spareggio con l’Irlanda di Trapattoni), e una sudamericana perennemente in cerca di visibilità e di glorie perdute da generazioni. Ne è venuto fuori un match di modesto interesse, dal gioco spezzettato, con poche occasioni significative. I francesi di Domenech hanno imposto una superiore capacità di gioco, ma senza sfondare nonostante le potenzialità dei Ribery, degli Anelka, degli Henry; gli uruguagi di Tabarez, che schieravano la punta di diamante Forlan, si sono confermati squadra ostica e che non concede spazi, e anche piuttosto dura (suo il primo espulso di questi mondiali).
Nel complesso il bilancio di questa prima giornata del mondiale è relativamente deficitario sul piano dei gol, e altalenante su quello del gioco: sicuramente un successo storico, invece, aver finalmente dato concretezza al sogno di un Mondiale giocato sulla terra del Continente Nero.

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Pubblicato il 11 Giugno 2010
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