La legge bavaglio minaccia anche i blogger

Sul web scatta una raccolta firme contro il comma 28: chi possiede un blog rischia 12mila euro di multa

Tra i tanti limiti imposti dalla legge anti intercettazioni, ormai nota come legge bavaglio, ce n’è uno che sta scatenando i timori dei blogger. Potenzialmente infatti la legge potrebbe estendere il diritto di replica anche ai blog, entro 48 ore. Questo significa che se qualcuno, chiunque, riterrà errate delle informazioni sui suoi confronti scritte sul nostro blog, potrà chiederci di pubblicare una sua rettifica con la stessa evidenza, entro due giorni. Pena: 12mila euro di multa.

Il problema è che i blog sono, per natura, personali e aperiodici, quindi un utente rischierebbe 12mila euro di multa solo per non aver controllato puntualmente la posta. La legge, bisogna dirlo, non attacca direttamente i blogger ma, come spesso succede, crea rischi usano termini troppo generici. Al comma 28, infatti, si estende l’obbligo di rettifica "Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica". Il termine siti informatici può comprendere, potenzialmente, blog, forum, Wikipedia, pagine personali su Facebook e tutto l’universo sconfinato del web.

Secondo molti, questa genericità, sarebbe a dir poco sospetta. In questi giorni il PD ha raccolto firme contro questo comma sul sito mobilitanti.it. Tra i primi firmatari ci sono Giuseppe Civati, Paolo Gentiloni e Matteo Orfini. Oltre ai politici, sono diversi anche gli esperti di tecnologia che condividono i timori sui rischi apportati dalla legge bavaglio, come Massimo Mantellini, Guido Scorza e i blogger del network Blogosfere.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 17 Giugno 2010
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