Macchi e Crisafulli, cronometro tricolori
Sabato 19 hanno preso il via gli assoluti di ciclismo in Veneto; tra le specialità paralimpiche doppio successo varesino. Per il campione di Bobbiate è il 25° titolo italiano
Si è aperta sabato in Veneto la Settimana Tricolore di ciclismo, appuntamento che nel giro di nove giorni concentra tutti i campionati italiani del pedale: giovanili, disabili e senior, professionisti compresi.
E in attesa di vedere al via i "big" nostrani come Basso, Garzelli e Cantele, è toccato agli atleti paralimpici portare i primi risultati di valore per la spedizione varesina.
Fabrizio Macchi innanzitutto ha centrato la venticinquesima maglia tricolore della carriera, aggiudicandosi la cronometro disputata sabato a Mogliano Veneto, percorrendo i 15,4 km del tracciato in poco più di 21′ e staccando nettamente i rivali. Purtroppo il maltempo che ha colpito il nord-est non gli ha permesso di confermare il titolo nella prova su strada, in quanto quest’ultima è stata annullata proprio a causa delle pessime condizioni meteo.
Macchi comunque ha confermato il suo ottimo stato di forma che gli ha permesso di vincere in Coppa Europa in Svizzera e di conquistare due secondi posti tra Coppa del Mondo e Piacenza Paracycling; il campione di Bobbiate ora parteciperà ai Mondiali di metà agosto in Canada, grande obiettivo stagionale.
Sabato però è stata anche la giornata di Desiree Crisafulli, 27enne varesina che da poco si è dedicata al ciclismo ad alto livello dopo un grave incidente sul lavoro: l’atleta che corre per la Moveo Asd ha infatti centrato il successo a cronometro nella propria categoria di disabilità, la C5. Un esordio con i fiocchi che fa soprattutto ben sperare per il suo futuro agonistico. Solo due mesi fa Desy era in un letto d’ospedale a causa di un delicato intervento chirurgico, l’ultimo in ordine di tempo di una lunga serie, necessario per restituire alla giovane la miglior posizione possibile nella camminata e nella posizione in bicicletta. Gli allenamenti con lo stesso Macchi, con Fabio Triboli e il supporto del "mago" dei meccanici Roberto Pavarin le hanno permesso di centrare un risultato… d’oro.
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