Omicidio Monterosso, arrivano le condanne
Il giudice ha inflitto 20 anni ad Andrea Vecchia, mandante dell'omicidio, e 18 ad Alessio Contrino, esecutore materiale. Condannati a 2 anni e 4 mesi Paolo Albanese e Raffaele Gigliotti
Condanna a 20 anni di reclusione per Andrea Vecchia, l’imprenditore ritenuto il mandante dell’omicidio di Giuseppe Monterosso (foto a sin.), ucciso con almeno quattro colpi di pistola il 6 maggio 2009 a Cavaria con Premezzo, in provincia di Varese nel cortile della sua impresa di autotrasporti. La condanna è stata inflitta dal gup Simone Luerti nell’ambito del procedimento con rito abbreviato, dunque con lo sconto di un terzo della pena. Nei suoi confronti il pubblico ministero Giuseppe D’Amico aveva chiesto l’ergastolo, ma il gup ha ritenuto caduta l’aggravante dell’aver commesso il fatto con metodi mafiosi per agevolare un associazione mafiosa. Come è apparso evidente sin dall’inizio la vicenda è sì maturata in un contesto mafioso, ma il movente dell’omicidio è quello di una vendetta tra antagonisti commerciali visto che l’obiettivo del mandante era quello di allargare le proprie attività imprenditoriali.
Giuseppe Monterosso, già condannato per mafia nel 1996, è stato ucciso da un vero e proprio commando. A sparare, secondo la Procura, sarebbe stato Alessio Contrino, condannato oggi in abbreviato a 18 anni di carcere. Assolti invece due imputati dalle accuse di concorso in omicidio e nel tentato omicidio di un dipendente di Monterosso che si trovava con lui quando è stato aggredito. L’assoluzione era stata chiesta dal pm ai sensi della vecchia insufficienza di prove. Altri 4 anni di carcere sono stati invece inflitti ad Antonio Cuntrera, accusato di aver comprato, detenuto e trasportato illegalmente insieme ad altri complici le armi utilizzate. Per lo stesso reato hanno patteggiato 2 anni e 4 mesi di reclusione Paolo Albanese e Raffaele Gigliotti. Infine il gup ha rinviato a giudizio per le armi tre persone, Calogero Palumbo, Giuseppe Luparello e Gaetano Ribisi. I primi due sono stati prosciolti invece dalla contestata accusa di concorso nei fatti di sangue. Il processo comincerà il 16 novembre davanti alla corte d’assise di Busto Arsizio.
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