Commercio, un questionario per gli anziani: paga Esselunga
Quali le necessità per la popolazione che più ha difficoltà a muoversi in auto e necessita di un commercio di vicinato? Dove posizionare i punti vendita di domani? Risponderà un campione di un centinaio di ultra65enni
Dopo il trasferimento dell’Esselunga in viale Borri, che ne è dei bisogni dei cittadini castellanzesi in fatto di commercio? Sarà questo l’argomento di un sondaggio-questionario destinati a chi ha più di 65 anni che verrà svolto prossimamente dal Comune con la collaborazione della Società di Ricerca e Pianificazione di Mauro Anzini. Tutto senza un centesimo di spesa per il pubblico: i soldi li mette Esselunga. Fa parte infatti del normale "pacchetto" di contropartita fra la grossa catena commerciale di patron Caprotti ed il Comune, ed è anzi procedura sancita a livello regionale, ricordano a Palazzo Brambilla, che con le risorse ottenute dalla grande distribuzione si provveda non solo agli interventi di viabilità e altro (posteggi, verde, collegamenti ciclabili…), ma anche ad un esame puntuale dell’impatto, a posteriori, che un punto vendita ha.
A Castellanza il PGT è già stato approvato nel marzo scorso – con una prestazione "eroica" dell’assessore Caldiroli a fronte delle ben 107 osservazioni pervenute. In esso sono indicate delle aree utilizzabili per l’insediamento commerciale, di minori dimensioni rispetto a quelle della grande catena. In particolare, ricordava l’assesore Giovanni Manelli presentando l’iniziativa del questionario, offrorono oportunità le aree di cui è prevista la riconversione: l’ex Mostra del Tessile, l’ex Enel, parti dell’area Montedison. Già templi del lavoro, sacrificati al tramonto della civiltà industriale.
Per capire nel dettaglio che fare, tuttavia, bisogna tuttavia chiarire quali siano le esigenze sul territorio, rione per rione, con particolare riferimento a quella fascia di popolazione cui più probabilmente il modello della grande distribuzione da raggiungere obbligatoriamente in automobile sta scomodo: gli anziani.
È infatti agli ultra65enni che si rivolge il questionario che una giovane addetta compilerà sulla base delle risposte degli intervistati, corredato di una ventina di domande puntuali sulle abitudini di acquisto – dove si compra, che cosa, se si riesce a farlo di persona, se i prezzi risultano equi, e così via. Saranno oltre un centinaio gli intervistati, «campione significativo in statistica sui tremila circa castellanzesi che hanno più di 65 anni, se si tiene conto con un migliaio appena di persone si riesce a delineare abbastanza correttamente come votano sessanta milioni di italiani». A tutti i prescelti arriverà l’avviso preventivo via lettera, precisa l’assessore Manelli, in modo che tutti siano informati in anticipo del sondaggio.
«Il problema è che molti non hanno facilità a spostarsi, e per fare la spesa devono magari chiedere aiuto a familiari più giovani, ai figli, o a vicini». È fuor di dubbio che ciò non sia giusto, litando l’autonomia della persona; ma è altrettanto fuor di dubbio che a Castellanza il commercio, eccetto che in alcune zone più "battute", non è messo benissimo, come rimarcavano negli ultimi tempi privati cittadini e consiglieri comunali, e platealmente, quei negozianti che alzano bandiera bianca, magari dopo una vita.
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