In diretta dal Circolo una resezione del colon

In collegamento con il Congresso nazionale della Società italiana di Chirurgia, è stato eseguito nel blocco operatorio varesino un intervento con tecnica mini-invasiva

Il Centro di Ricerche in Chirurgia Mini-Invasiva dell’Università degli Studi dell’Insubria e l’Ospedale di Circolo di Varese sono stati protagonisti per un giorno del 102o Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia, in programma da ieri (lunedì 11 ottobre) e fino a domani, mercoledì 13 ottobre, a Roma.
 
Il professor Luigi BoniQuesta mattina, infatti, è stato trasmesso in diretta, attraverso un collegamento satellitare, un intervento di resezione di colon con tecnica mini-invasiva per il trattamento del tumore del sigma, una delle neoplasie più frequenti dell’apparato gastro-enterico, eseguito dall’equipe coordinata dal professor Renzo Dionigi, direttore della Chirurgia I, e dal professor Luigi Boni, suo collaboratore da molti anni e direttore del Centro di Ricerche in Chirurgia Mini-Invasiva dell’Università degli Studi dell’Insubria; facevano inoltre parte dell’equipe: le dottoresse delle Scuola di Specializzazione del professor Dionigi, Silvia Tenconi e Luisa Giavarini; il dottor Salvatore Cuffari, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione; l’anestesista Daniela Creazza e la strumentista Ilaria Grosso. L’intervento, perfettamente riuscito, è stato eseguito su un paziente varesino di 48 anni affetto da una neoplasia del colon sigmoideo. Hanno assistito alla diretta, intervenendo estemporaneamente con domande e richieste di chiarimenti, oltre 100 medici provenienti da tutta Italia e partecipanti al Congresso della più autorevole Società di Chirurgia a livello nazionale.
 
«L’approccio laparoscopico – spiega il professor Luigi Boni – è una tecnica ampiamente validata, che eseguita da mani esperte, risulta sicura ed efficace anche per le patologie tumorali e, inoltre, è in grado di offrire indubbi vantaggi per il paziente».
 
L’intervento, infatti, viene eseguito utilizzando delle piccole sonde di pochi millimetri di diametro e telecamere ad alta definizione che permettono di completare l’asportazione del tratto di intestino malato senza dover eseguire delle ampie incisioni sulla parete addominale e limitando al minimo la manipolazione degli organi addominali.
«Tutto questo si traduce in una riduzione del “trauma” chirurgico – sottolinea il professor Boni – che determina un decorso post-operatorio più rapido, con minori complicanze e, sopratutto, permette al paziente di ritornare più velocemente alle sue attività quotidiane con una minima compromissione della qualità della vita. E, ovviamente, – continua il professor Boni – senza pregiudicare in alcun modo la qualità del gesto chirurgico in termini di radicalità oncologica».
 
Il gruppo creato dal professor Dionigi è da sempre interessato all’applicazione delle nuove tecnologie nel campo della chirurgia, nel rispetto del rigore metodologico e delle “regole chirurgiche”, soprattutto quando gli interventi devono essere eseguiti per il trattamento di patologie tumorali.
 
«A questo proposito – aggiunge Boni – a Varese , come centro universitario, siamo sicuramente all’avanguardia anche per una possibile, ulteriore, evoluzione della chirurgia mini-invasiva, la così detta chirurgia “single port” o chirurgia ad “accesso unico”. 
Si tratta di una promettente tecnica che prevede di eseguire tutto l’intervento da una unica incisione addominale di 2-3 cm eseguita a livello della cicatrice ombelicale. Il gruppo del professor Dionigi e il Centro di Ricerche in Chirurgia Mini-Invasiva del nostro Ateneo, sono sicuramente quelli che nel mondo hanno la maggiore esperienza in questo specifico campo almeno per quel che riguarda gli interventi “single port” a livello del colon, ne è dimostrazione la recente presentazione della nostra esperienza all’ultimo prestigioso congresso dell’ American College of Surgeons che si è tenuto dal 2 all’ 8 Ottobre a Washington. Desidero sottolineare, continua Boni, che per eseguire questo tipo di interventi “altamente tecnologici”, non si può essere da soli ma ci vuole un personale di sala operatoria altamente preparato, strumentario di elevata qualità e un team esperto: tutte condizioni che sono ampiamente rappresentate all’Ospedale di Circolo come dimostrato dalla scelta del consiglio direttivo della Società Italiana di Chirurgia di scegliere la Chirurgia Prima del Circolo per la trasmissione dell’intervento chirurgico durante il suo congresso nazionale».
 

Non è la prima volta che l’equipe del professor Dionigi trasmette su circuiti nazionali ed internazionali interventi in diretta in sede congressuale, infatti negli ultimi anni il professor Dionigi ha eseguito personalmente interventi di resezione pancreatica ed epatica su invito di colleghi stranieri ed altrettanto hanno fatto i suoi allievi professor Gianlorenzo Dionigi, direttore del centro di ricerche di chirurgia endocrina, per la chirurgia tiroidea e la dottoressa Francesca Rovera, direttrice del centro di ricerche in senologia per la chirurgia della mammella

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Pubblicato il 12 Ottobre 2010
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