“In Lombardia la vita è più breve a causa dello smog”
Secondo una ricerca del Ccr la nostra regione sarebbe una delle più a rischio. Ogni giorno 30 ricoveri per problemi di respirazione. Una riduzione dell'inquinamento potrebbe far aumentare l'aspettativa di vita fino a un anno
L’inquinamento in Lombardia minaccia la salute dei cittadini molto più che in altre regioni italiane. È quanto dimostra una recente ricerca sulla qualità della vita condotta dai ricercatori del Ccr di Ispra dal 2006 ad oggi. I dati diffusi sono allarmanti se si pensa che in tutta l’Europa il Pm10 sta causando oltre 350 mila morti premature ogni anno e che questo si concentra proprio nelle zone più inquinate del vecchio continente. I numeri più preoccupanti della ricerca dell’istituto europeo riguardano proprio la nostra regione: su una popolazione totale di 9,321 milioni si contano in totale 75.987 decessi all’anno, di cui 38.845 per malattie cardiopolmonari e 5.676 per carcinoma polmonare (la media più alta di tutte le regioni italiane) dovuti anche a fattori legati all’inquinamento ambientale. Attualmente nella regione si registrano 30 ricoveri al giorno per patologie legate ad asma e problemi respiratori dovuti allo smog.
"La regione Lombardia – si legge nel documento – è fortemente inquinata da PM10. La concentrazione media annua – calcolata in dieci siti – ha superato il limite medio dell’Unione Europea in otto delle rilevazioni totali. Il PM10 della regione contiene alte concentrazioni di nitrati e di carbonio organico. Nelle stagioni invernali, collegate al picco nell’utilizzo dei riscaldamenti, la massa di queste sostanze è da sola sufficiente a violare il limite europeo della qualità dell’aria. La valutazione del rischio indica che il carbonio e il nitrato organico ai livelli attuali possono provocare effetti nocivi per la salute nella popolazione e pertanto le strategie di contenimento della produzione di inquinamento devono essere progettate per contrastare queste sostanze pericolose". Alla luce di queste considerazione fa riflettere anche il fatto che Lombardia sia la regione italiana con la più alta mortalità per cancro.
"Il colpevole principale dell’inquinamento in Lombardia – prosegue il report – è risultato essere il trasporto stradale, che su base annua forma il 47% della massa di PM10 (compresi i contributi di scarico dei motori secondari a partire da gas di azoto e il biossido di zolfo, freno / articoli dei pneumatici, e ri-sospeso strada polvere). I contributi provenienti da altre fonti principali sono: gas secondari di origine prevalentemente industriale (20%); a legna (10%); gas secondari provenienti dall’agricoltura (9 ± 3%)".
Lo studio indica infine alcune possibili soluzioni come la riduzione del riscaldamento a legna e la promozione dell’utilizzo di motori e combustibili meno inquinanti: una combinazione che, se applicata rigorosamente, potrebbe comportare un aumento dell’aspettativa di vita da tre a sedici mesi per ogni cittadino lombardo.
"Regolarmente vengono superati i limiti di Pm10 stabiliti dall’Ue. Al fine di venire a patti con questo problema la Regione Lombardia dovrà attuare delle strategie di riduzione di vasta portata, inevitabilmente, intervenendo sul trasporto stradale e sulle emissioni gassose di ossido di azoto".
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