Livingston vuole ancora volare

A Roma l'incontro per salvare la compagnia aerea: centinaia di dipendenti in divisa attendono in presidio nella sede operativa di Cardano. "Fateci volare"

Venerdì erano scossi e impreparati di fronte al precipitare degli eventi, oggi sono determinati a farsi sentire: alle 11 del mattino di lunedì i dipendenti di Livingston affollano il cortile davanti alla sede di Cardano, mentre in contemporanea si sta svolgendo l’incontro al Ministero dello sviluppo economico. Nell’incontro a Roma si punta a ottenere, se non un aiuto diretto dal governo, almeno un intervento che garantisca altro credito dalle banchel’indebitamento ammonta a 40 milioni di euro circa, ma 25 sono legati ancora al danno subito dal fallimento dei Viaggi del Ventaglio. E ci sono anche debiti che vanno a SEA,  soggetto privato, ma a partecipato interamente dagli enti locali (Comune e Provincia di Milano). All’incontro partecipano anche i delegati sindacali degli assistenti di volo e del personale di terra.

Assistenti di volo, piloti, tecnici e altri addetti si sono presentati nella divisa grigio-arancio della compagnia: alle 11 erano più di centocinquanta, ma altri ne stavano arrivando: un gruppo si stringe intorno allo striscione che ribadisce che "Livingston vuole volare". Non hanno intenzione d’arrendersi, che vogliono preservare la storia e la competenza del vettore specializzato nel charter. Sono spuntate anche le bandiere della Cgil, che ha seguito la questione con il segretario Filt-Cgil Gianluigi Argiolas. Sulla strada di fronte – a poche centinaia di metri dalla superstrada che va a Malpensa – ci sono gli striscioni a ribadirlo: "Livingston vuole volare", "La storia del charter siamo noi". E quello che ricorda che, in mezzo agli interessi di tanti soggetti diversi, accanto a quelli dei passeggeri, ci sono anche le 500 famiglie dei lavoratori.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Ottobre 2010
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