“Rimborsare gli abbonamenti? Prima capiamo chi ha sbagliato”
Una delegazione di ragazzi di Tradate e Varese sono stati ricevuti da un dirigente dell'Assessorato trasporti della Provincia. La situazione è complessa e rischia di peggiorare

Dopo lo sciopero degli studenti dell’Itpa Casula venerdì scorso, la breve dimostrazione dei ragazzi dell’Itc Daverio sabato mattina, oggi una piccola delegazione di diverse scuole si è presentata fuori dai cancelli della sede della Provincia.
Protagonista dell’incontro è stato il rappresentante dell’Istituto Don Milani di Tradate ricevuto, insieme ad alcuni studenti del Casula, da un dirigente dell’Assessorato alla viabilità della Provincia. Motivo dell’incontro, i disagi legati ai trasporti pubblici, pullman che stanno lasciando a piedi gli studenti all’uscita da scuola o che sono presi d’assalto. In particolare, gli studenti del plesso Don Milani chiedono alla Provincia il rimborso parziale dell’abbonamento perché all’uscita da scuola non hanno trovato il servizio o lo hanno trovato dopo lunghe attese.
La situazione, che ora si è risolta grazie ad una modifica dell’orario scolastico, ha creato molti problemi, e ora i ragazzi chiedono il conto.
L’incontro non si è concluso con una risposta definitiva: il problema, infatti, è complesso e riguarda diversi attori, ciascuno con le proprie responsabilità: « Da marzo abbiamo avviato un tavolo per cercare di organizzare il servizio trasporti in un periodo di ristrettezze economiche – ha spiegato ai ragazzi il dirigente – Ci sono state scuole più efficienti e altre che hanno dato informazioni in ritardo o scarne. Il problema è che non basta sapere a che ora escono i ragazzi, ma è necessario conoscere esattamente quanti studenti escono a ciascuno degli orari indicati. Solo davanti a dettagli precisi si possono organizzare corse adeguate. Nel caso del mancato servizio, però, ci attiveremo per capire se il problema si è verificato per una mancata comunicazione da parte della scuola al gestore o per una sua disorganizzazione. Solo in questo secondo caso ci potrebbero essere responsabilità dell’azienda trasporti ».
La questione, dunque, è aperta anche se non è così semplice come gli studenti speravano. E in futuro le cose potrebbero complicarsi ulteriormente: la congiuntura economica ha portato a un taglio delle risorse dallo Stato alle Regioni comporterà possibili limature del bilancio per i trasporti pubblici: « Da Milano ci hanno già chiesto di individuare possibili soluzioni per coprire minori risorse – ha spiegato il dirigente – se i tagli non fossero pesanti si potrebbero pensare ad interventi sulle linee domenicali e a una rivisitazione delle tariffe. Ma sono solo ipotesi che andranno meglio approfondite quando si conoscerà esattamente l’ammontare dei tagli. Ci attendiamo la comunicazione nei prossimi giorni».
La protesta, quindi, va avanti: i problemi dei bus sono legati alla Riforma Gelmini, una riforma che non ha tenuto conto delle conseguenze. Gli studenti dell’Itpa Casula, quindi, invitano ancora i ragazzi a far sentire la propria voce e chiedono uno spazio per convocare una riunione provinciale dove discutere di ciò che sta accadendo: « Ne abbiamo parlato anche con l’assessore Bottini venerdì scorso e rinnoveremo la richiesta finchè non otterremo risposta» fanno sapere i ragazzi.
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