Slay non ha dubbi: “Con me la Cimberio ci guadagna”

Il pivot di Memphis è arrivato a Varese con la consueta spavalderia. "Scelsi la Grecia per fare l'Eurolega: quando la situazione è peggiorata ho sperato di tornare qui"

ron slay ritorno ottobre 2010Pantaloni della tuta sotto i calzoncini, tradizionale fascetta sulla fronte e solita camminata, un po’ molleggiata un po’ da cowboy. Ronald Slay è esattamente come lo avevamo lasciato pochi mesi fa, dopo la vittoria interna su Cremona (foto in basso) che diede la salvezza matematica alla Cimberio. In più, dettaglio non trascurabile, ha una novità in famiglia: il piccolissimo Ronald Junior nato il primo di ottobre che sbarcherà a Varese sotto Natale con la mamma, sperando che nel frattempo il papà non soffra di saudade. Ma non sembra proprio il tipo.
Terminato il suo breve tour in Grecia, dove è stato il tempo di una vacanza dopo aver firmato per il (finanziariamente) derelitto Maroussi, il lungo di Memphis riparte dall’Italia e da Varese, giusto in tempo per la prima di campionato contro Pesaro. Firmato il contratto, sistemato il discorso burocratico con il nullaosta concesso dai greci (l’annuncio del presidente Vescovi è arrivato proprio durante la chiacchierata in diretta su VareseNews), ora per Slay c’è solo da lavorare sodo agli ordini di Carlo Recalcati per inserirsi al meglio su un telaio che si deve adattare per montare il nuovo motore.
 
«Lo so che la prima cosa che mi chiedete sono i motivi della mia firma con il Maroussi, nonostante la proposta di Varese. La risposta è semplice: erano iscritti all’Eurolega, un torneo che vedo da anni e in cui ho sempre desiderato giocare. Purtroppo è andata com’è andata, ma da quando ho capito che laggiù non c’erano più speranze ho incrociato le dita per poter tornare alla Cimberio. E quando la chiamata è arrivata sono stato felicissimo».
ron slayIn biancorosso però Slay trova tanti compagni nuovi, uno staff tecnico completamente diverso e soprattutto non ha più con sé due persone come Pillastrini e Childress con cui il legame era particolare. «Trovo una squadra rinnovata nel segno dell’esperienza, perché chi è rimasto dà continuità al gruppo in questo senso mentre i nuovi, penso soprattutto a Righetti e Fajardo, sono giocatori che conoscono bene il campionato italiano. Per quanto riguarda “Pilla” e Randy, sono due persone che in passato mi hanno dato molto, in particolare quando ero più giovane. Ora mi farebbe piacere dare agli altri quello che ho ricevuto da loro. Penso per esempio a Phil (Goss ndr) che è alle prime esperienze in un campionato di alto livello».
Poi, nel finale di conferenza stampa, arrivano i botti. «So che Collins era un giocatore con caratteristiche differenti dalle mie, e del resto penso che nessuno sia uguale a un altro. Però non vedo problemi: sia la società sia il coach sanno cosa so e cosa posso fare per la squadra. E credetemi: sono convinto che con il cambio Varese non ci ha perso, anzi…».
Slay assicura di essere ben allenato dal punto di vista fisico, visto che non ha mai smesso di fare palestra. Ammette anche di essere un po’ meno brillante sotto il profilo atletico perché, a causa del contratto ballerino, ha potuto lavorare poco sul parquet (anche per evitare rischi di infortunio). Ma quando gli si chiede della schiena, che lo scorso anno lo costrinse allo stop a causa di due ernie e della successiva operazione, l’americano sfodera artigli e ironia. «Quando son tornato in campo ho fatto 17 punti e 8 rimbalzi senza più problemi fisici. Il dottore ha fatto un bel lavoro, non credete?».

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Pubblicato il 12 Ottobre 2010
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