La scelta delle superiori: come orientarsi?

Consigli e suggerimenti per una scelta consapevole: dal piano dell'offerta formativa, agli spazi, al tempo libero

Valutare con attenzione, chiedere, guardarsi attorno, senza pensare che sia la scelta chei condizionerà la vita. 
È il principale consiglio che Emanuela Chiarenza, responsabile dell’Orientamento all’Ufficio scolastico territoriale (ex Provveditorato) fa ai ragazzi di terza media che si preparano a scegliere la scuola dopo la terza media: « La formazione è importante, importantissima. Ma, altrettanto importanti, sono il contatto con la realtà in cui viviamo e il dialogo con chi ci sta attorno».

Per iniziare, comunque, a muovere in primi passi verso il futuro, la dottoressa Chiarenza aggiunge quelche consiglio: « Nei primi giorni di dicembre arriveranno nelle scuole gli opuscoli realizzati dalla Provincia che contengono tutti gli indirizzi e tutte le scuole del territorio. Io invito gli studenti a sfogliare attentamente quel libricino, a considerare il tipo di istruzione che viene data in ogni indirizzo, il monte ore, le materie e anche il tipo di diploma che si ottiene al termine del percorso. Sul libretto sono ben segnalate le "confluenze" cioè i diplomi prima e dopo la Riforma Gelmini».

L’unico limiti che rimane riguarda i professionali. La Riforma prevede due percorsi: uno triennale sia regionale (CFP) sia statale che attribuisce la qualifica e uno quinquennale statale per il quale, però, manca ancora il decreto che istituisce gli indirizzi specifici. I percorsi triennali potranno poi allungarsi fino al diploma quinquennale, ma attualmente non sono stati delineati i percorsi per accedere alla formazione più lunga. 

«Nel corso degli open day, suggerisco a genitori e studenti di valutare bene l‘offerta formativa, i laboratori, ma anche la flessibilità, quale uso fa la scuola degli stage o dell’alternanza scuola lavoro, soprattutto se si sceglie una scuola a vocazione professionalizzante. Circa la didattica è interessante capire che offerta viene data nella parte dell’autonomia: in partcolare l’insegnamento delle lingue e il Clil, l’insegnamento in lingua inglese. Terzo elemento su cui vale la pea soffermarsi sono gli spazi. Esiste la mensa? il bar interno? Cortiletti dove uscire per prendere una boccata d’aria senza rischi? o ancora angoli con accessi liberi a internet per studiare o fare ricerche, e ancora spazi ludici o d’attesa dove attendere al caldo i vari bus o treni. Senza dimenticare spazi di gioco sempre ben accetti per la socializzazione. Insomma, una scuola accogliente fa sempre un effetto migliore rispetto a un luogo sciatto e un po’ trascurato.  Valutare anche il tempo libero: la scuola organizza corsi di teatro o di cinema o di arte? Offre tessere o sconti per spettacoli culturali? »

C’è poi il discorso riservato ai diversamente abili che devono valutare atttentamente l’accessibilità della scuola e di tutti i suoi servizi, così come gli studenti stranieri devono chiedere se la scuola offre corsi di potenziamento di italiano o testi scolastici facilitati .

«Qualunque sia il percorso che uno studente scelga, va condiviso con i genitori in un confronto aperto e costruttivo, senza limiti o preconcetti. Una valutazione del tessuto economico del proprio territorio è sempre importante, a meno che si scelga la via liceale. In questo caso, la scelta del futuro viene rinviata a dopo il diploma per il percorso universitario. Chi sceglie il liceo alla fine della terza media deve ascoltare solo se stesso, le proprie aspirazioni e ambizioni perchè il percorso di studi durerà almeno altri 10 anni».

Un suggerimento conclusivo: « Ragazzi sappiate ascoltarvi: paure, ambizioni, desideri. Non vi fermate davanti al primo ostacolo: diventare grandi signifca anche gettare il cuore al di là dell’ostacolo, affrontando e superando le difficoltà»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2010
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