“Terra Insubre non c’entra nei rapporti col Ticino”
L'associazione era stata attaccata anche da Umberto Bossi. Il presidente Galli ribadisce: «Nessuna connessione con la Regio Insubrica. Su questo c'è troppa confusione».
«Terra Insubre e la Regio Insubrica sono due cose completamente diverse e vanno tenute distinte. Le frasi di Bossi a Pontida, nelle quali ricordo che non sono stati fatti dei nomi, si riferiscono all’associazione culturale. E attenzione non hanno niente a che vedere con la Regio e l’andamento dei rapporti tra le province italiane e il Canton Ticino all’interno di questa organizzazione. Quest’ultima è un’associazione giuridicamente volontaria che ha l’obiettivo di mantenere la collaborazione tra territori vicini su temi di interesse comune. Mentre Terra Insubre è solo un’associazione culturale con un nome che richiama il territorio insubre. La confusione su questi temi è tanta. Qualcuno ha detto perfino che in ufficio ho la bandiera di Terra Insubre e anche in questo caso smentisco: è la bandiera alle mie spalle è quella della Regione Insubrica, intesa come territorio». Il presidente della provincia Dario Galli non ha potuto evitare di affrontare la questione Terra Insubre durante la lunga conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Villa Recalcati. «Nessuna connessione» ha ribadito rispondendo a una domanda sui legami tra l’associazione e la Lega Nord alla luce delle ultime decisioni del direttivo provinciale del Carroccio e le pesanti frasi lanciate dal palco di Pontida dal numero uno del partito, Umberto Bossi. Allora il Senatur disse: «Ci sono ancora quegli squallidi personaggi lì, fanno un giornale, hanno un’associazione culturale. In realtà cercano continuamente di entrare nella Lega e di infangare la Lega. Ma come prima dici che ho tradito e poi chiedi posti nella Lega?». È vero, nessun riferimento esplicito fu fatto a Terra Insubre tanto meno alla Regio Insubrica. Ma in quell’occasione dobbiamo ricordare che fu proprio Bossi a tirare in ballo i rapporti con il vicino cantone. Allora si dichiarò preoccupato per la piega negativa assunta nelle relazioni tra i territori di confine e aggiunse: «Ci sono ancora in giro questi personaggi loschi, logicamente si presentano a chiedere posti anche in Svizzera».
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