Una Fondazione per il Circolo: la scommessa della città

Sarà presentata ufficialmente il 2 dicembre la sfida lanciata dal comitato promotore che, in occasione del centenario di viale Borri, vuole riscoprire il lato generoso della comunità

Varesini generosi e affezionati al loro ospedale. È proprio a tutti i residenti che il Comitato promotore di una Fondazione per il Circolo si appella perchè tornino a dimostrare attaccamento alla propria struttura sanitaria: « Un ospedale che è già una Mercedes – ha ricordato il presidente del Comitato Gianni Spartà – ma che potrà avere tutti gli optional di sicurezza se i varesini lo vorranno davvero».
Il prossimo 2 dicembre, all’ex sala Rivoli, oggi chiamata Montanari, la storia centenaria del Circolo, che proprio il 24 ottobre del 1910 aprì la sua nuova sede in Viale Borri, verrà ricordata con uno spettacolo che punterà sulle leve dell’orgoglio e del senso di appartenenza ad una comunità gererosa e benefattrice.
A metterci il volto e il cuore in questo avvio di costituzione sono alcuni tra i nomi noti di Varese, sanitaria e non: dallo storico direttore Dante Trombetta, al volto più amato del pronto soccorso Aldo Montoli, a un ex direttore sanitario e patron di un’altra fondazione di successo, Giulio Nidoli, al padre della cardiologia cittadina Giovanni Binaghi, a due personalità giuridiche d’eccezione come il notaio Giani e l’avvocato Bombaglio, sino ai giornalisti di lungo corso Gianni Spartà e Pierfausto Vedani.
Sono loro, attualmente, il motore di questo sogno che vuole spiccare il volo entro un anno: « Sappiamo che Varese ha un grande cuore e lo dimostrano le tante piccole, grandi realtà che si muovono al fianco di singoli reparti – ha ricordato il direttore generale Walter Bergamaschi – Mi sembra, quindi, un’ottima idea quella di dare una dignità a tanta generosità ritrovando una vecchia consuetuidine che ha permesso, proprio al Circolo, di crescere grazie a padiglioni costruiti con lasciti e donazioni».

E una prima importante donazione è già arrivata, ha rivelato il notaio Giani, da una figura molto conosciuta in città, recentemente scomparsa, Ginetta Bianchi che ha destinato proprio all’ospedale di Circolo un appartamento.
Il due dicembre, la serata,  a inviti ma è aperta a tutti coloro che sono affezionati all’ospedale, è stata pensata per presentare in maniera leggera e coinvolgente la storia centenaria del Circolo e i tanti protagonisti che hanno permesso di farlo diventare quello che oggi vediamo. Interpreti dell’avvenimento saranno Chicco e Betty Colombo che presenteranno la medicina di ieri, di oggi e del Paradiso, Serena Contini che ripercorrerà i percorsi della beneficenza, e Natale Gorini che parlerà de "L’Ospedal… in dialett".
« Questo ospedale è già bello – ha sottolineato Dante Trombetta – ma dobbiamo farlo ancora più bello…».
Un anno di tempo, per testare il cuore e la generosità dei varesini: « La Fondazione sarà una colonna della sanità varesina – ha chiarito Spartà – non si sostituirà alla Regione ma sosterrà i suoi medici, la loro preparazione , il loro aggiornamento. E quando arriveranno figure nuove, siano direttori o dottori, sarà lì per spiegare , aiutare a comprendere, consigliare per il bene di tutta la collettività. È una sfida.. e la città deve vincerla».
E un piccolo importante segnale è arrivato subito dopo. Finita la presentazione, all’hospice la Fondazione BPU ha consegnato nelle mani del direttore Bergamaschi un assegno di 20.000 euro per l’acquisto di una vettura necessaria agli operatori impegnati nell’ospedalizzazione domiciliare, una formula di ricovero in famiglia ma con un’assistenza da reparto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Novembre 2010
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