La Forgia “Gli insegnanti impareranno dai nativi digitali”
Lo storico e docente varesino sottolinea la svolta a cui l'istruzione è tenuta ad adeguarsi: con il prossimo decennio dovrà sempre più fare i conti con i nuovi stili cognitivi degli studenti
Avete mai fatto caso al modo in cui gli adolescenti di oggi, i nativi digitali, imparano ad usare un complicatissimo videogioco o l’ultimo e sofisticatissimo modello di telefono mobile? Il loro è un apprendimento per esperienza, fondato su fasi reiterate di percezione-azione, collaborativo, costruito sulla base di strategie personalizzate. Nelle nostre scuole, invece, i luoghi e i modi dell’apprendere sono restati sostanzialmente immutati nel corso degli ultimi centocinquant’anni. La scuola sembra aver trascurato, nonostante i buoni propositi periodicamente manifestati dal legislatore, la necessità di farsi carico dei nuovi alfabeti.
Il cosiddetto Web 2.0 (caratterizzato da una struttura interattiva e sociale), la portabilità e la pervasività delle tecnologie che integrano le forme diverse della comunicazione, richiederebbero anche una educazione al loro uso responsabile. Insomma, la scuola del prossimo decennio dovrà sempre più fare i conti con i nuovi stili cognitivi degli studenti e dovrà intraprendere l’esplorazione delle potenzialità dei nuovi media per trasformarli in efficaci tecnologie di apprendimento. E questo comporterà anche un ripensamento della geografia fisica dei luoghi dell’apprendere, perché, come sappiamo, le modalità di costruzione della conoscenza, i supporti tecnologici e l’organizzazione dello spazio costituiscono un sistema integrato (come del resto aveva già compreso Maria Montessori). Ma è ipotizzabile che ciò si realizzerà nelle scuole italiane? E la crisi? E i «tagli»? Non preoccupatevi. Ciò accadrà inevitabilmente. Sta già avvenendo. Grazie, come sempre, alla irrazionale buona volontà dei singoli insegnanti. Che anche nei prossimi dieci anni continueranno a farsi carico spontaneamente, inspiegabilmente, dei nuovi bisogni sociali. Anche nei prossimi dieci anni in assenza, ne siamo certi, di investimenti e risorse.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Dino Soldavini su Stefania Bardelli lancia il Movimento Angelo Vidoletti e punta alle elezioni di Varese
Cattivik su Per dieci giorni a Varese chiusa via Ca' Bassa, la strada tra via Peschiera e Cantello
GrandeFratello su Massimo Da Rin a 360 gradi: "Serve più cinismo sotto porta e con l'uomo in più. Lavoriamo su tanti aspetti per migliorare"
principe.rosso su L’estrema destra in piazza a Gallarate contro l’immigrazione: “Gallarate è nostra e ci appartiene”
Felice su Urbanistica e PGT, nuovo scontro tra Police e la Maggioranza sul nuovo supermercato a Cassano Magnago
Emilio Corrao su Balli e abbracci: il flash mob di Cocquio Trevisago per dire “no“ alla violenza di genere






Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.