Mercato di Forte dei Marmi: risorsa o problema?
Critico il presidente di Ascom Gallarate Delio Riganti, mentre ilbustocco Rudy Collini difende l'iniziativa e spiega: "Al 50% le bancarelle sono di ambulanti del territorio. Fatto così può essere uno stimolo"
Tra mercatini di prodotti tipici, strenne natalizie e varie iniziative, ce n’è una molto seguita dalla popolazione, ma che rischia di creare problemi agli addetti ai lavori del settore. Il mercato di Forte dei Marmi. Secondo il presidente di Ascom Gallarate Delio Riganti infatti iniziative come questa penalizzano il territorio. Le bancarelle del notissimo mercato “toscano” sono in questo fine settimana, domenica 5 dicembre, a Busto Arsizio, in via XX settembre, per presentare le novità 2010/11 dalle 8 alle 19.30. «Negli anni scorsi nella vicina Gallarate i commercianti si sono molto lamentati di questa iniziativa che toglie spazio e danneggia chi vende sul territorio – attacca Riganti -. A Busto invece sembra che non dia fastidio a nessuno, vorrei capire qual è la logica. Con i miei occhi ho visto maglioni di cachemire made in Cina e prodotti francesi che con il made in Italy non c’entrano nulla. Vorrei capire se per i bustocchi il problema non c’è o se non se ne vuole parlare per una ragione che non mi spiego. Questo tipo di iniziativa in un fine settimana che precede un ponte danneggia i commercianti locali: la via dove ci saranno le bancarelle sarà bloccata, il parcheggio non ci sarà e i negozi, già in seria difficoltà non solo a Busto, ma anche nel resto della provincia, subiranno conseguenze gravi. Serve fare sistema seriamente in tutti i settori, senza chiudersi nelle proprie case di vetro e fare di testa propria. Servirebbe una regia allargata, con i Comuni coinvolti nelle decisioni. Non è una questione di rivalità, è il concetto che è sbagliato».
Pronta la risposta del presidente del comitato dei commercianti del centro di Busto Arsizio Rudy Collini: «In passato anche noi ci siamo lamentati della presenza di questo tipo di mercatino – spiega Collini -. Da due anni a questa parte stiamo sperimentando una collaborazione nuova tra gli ambulanti di Forte dei Marmi e quelli nostrani, che occupano il 50 per cento delle bancarelle. Oltretutto abbiamo spostato dal centro, già congestionato, il mercato: i riscontri sono postivi. Sono contenti sia gli ambulanti che i commercianti della zona, che si sentono coinvolti e vedono tanta gente arrivare e comprare. Sono d’accordo con Riganti quando dice che senza regia e senza coordinamento questo tipo di manifestazioni possono diventare un problema, ma se vanno a sostegno del territorio posso essere uno stimolo e un’opportunità. Noi stiamo sperimentando, è una sfida che stiamo per il momento vincendo».
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