Il Nuoto Club risponde a Caravati

Continua il botta e risposta tra i vertici di Comune e associazione sportiva: "Non abbiamo mai proposto di nuotare gratis"

 «Il dottor Caravati, con questa uscita, ha per l’ennesima volta dimostrato chi veramente sta dalla parte della ragione e dello sport». Il Nuoto Club torna alla carica dopo l’intervento dell’ex vicesindaco. «Avremmo preferito rispondere al Dott. Caravati direttamente durante l’assemblea pubblica di mercoledì scorso, dove egli era stato pure invitato …ma a quanto pare preferisce trincerarsi dietro frasi di facciata e di scarsa memoria. Per iniziare vorremmo ricordargli che la frase "resistere, resistere, resistere" fu di Francesco Saverio Borrelli e ripresa poi da Indro Montanelli. Nessuno di loro ha avuto poca fortuna…»

«Vorremmo inoltre ricordargli che, se avesse avuto il coraggio, da “uomo di sport” di assistere al Dibattito Pubblico da noi organizzato, forse avrebbe finalmente capito quello che da anni gli ripetiamo personalmente (e inutilmente). Forse avrebbe capito, ascoltando le parole del Presidente del Comitato Regionale Lombardo della FIN, che in realtà nel resto della Lombardia (e dell’Italia) le cose proprio non funzionano come crede lui….Forse avrebbe capito (e con lui anche Ramponi, che purtroppo è entrato tardi e a gamba tesa nella vicenda Nuoto Club) che le ASD sono associazioni dilettantistiche senza fine di lucro e che di “utili” non se ne ha praticamente mai, perché gli stessi vengono investiti per pagare i costi delle strutture (nel nostro caso, in primis, lo spazio acqua comunale), dei tesseramenti, del materiale tecnico, dell’attività agonistica».
«Ma le sue dichiarazioni si commentano da sé e chi invece ha deciso di presenziare al dibattito in Sala Rusnati ora sa da che parte stare. Sottolineiamo solo la più macroscopica delle contraddizioni di Caravati: un bel giorno ci siamo presentati a Palazzo Borghi e abbiamo chiesto aiuto al Comune, perché un bel giorno il costo dello spazio acqua alla Moriggia è più che raddoppiato (si riveda i dati che gli abbiamo fornito!). Un bel giorno il Comune ha deciso di aiutarci, perché forse ha capito che qualcosa non andava nel rapporto tra una ASD e una SPA controllata dall’ente locale. Un bel giorno, ci è stato detto che tale contributo non avrebbe più potuto venir erogato, a meno che non avessimo fatto qualcosa di drastico: cedere la nostra scuola nuoto. Domanda: ma se prima (con la scuola nuoto) ci occorrevano circa 20.000 euro all’anno per stare in piedi, come pensava Caravati che, togliendocela, poi ne sarebbero bastati 5.000? Forse chi dovrebbe ragionare sulle proprie capacità gestionali dovrebbe essere lui (dato il ruolo che oggi ricopre!). A chiudere, ricordiamo all’ex vicesindaco che è stato proprio lui a consigliarci di presentare ufficiale richiesta di gestione dell’impianto (richiesta prontamente inoltrata a Palazzo Borghi con mail dell’8 aprile e sollecito del 5 maggio) perché “i tempi erano ormai maturi!” E vogliamo tranquillizzarlo: al nostro fianco, a prestare le dovute garanzie, ci sarà la Federazione Italiana Nuoto, pronta a scendere in campo ufficialmente e direttamente in ogni trattativa. Noi non abbiamo MAI chiesto di nuotare gratis: chi c’era in Sala Rusnati lo sa. Bastava che il Protocollo d’Intesa venisse rispettato da tutti e in ogni sua parte. Ma, si sa, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E adesso non si dica che abbiamo scelto noi il momento per “fare casino”….I tempi li ha dettati chi ha deciso di inviarci un’ingiunzione di pagamento e di “rompere” con la nostra Associazione».
 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Febbraio 2011
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