Il Pdl fa suonare alla Lega l’inno d’Italia
Il Carroccio non voleva spendere un centesimo per le celebrazioni dei 150 anni dell'unità: ma una proposta dei berlusconiani appoggiata dal PD ha sancito che in consiglio comunale verrà suonata "Fratelli d'Italia"
Sapessi com’è strano essere italiani a Cassano (Magnago). Viene da dire questo dopo la battaglia politica accesasi in consiglio comunale ieri sera e che ha visto Lega Nord e Popolo della Libertà, alleati nel governo della città, spaccarsi sul più classico dei temi di polemica di questi giorni: i 150 anni dall’Unità d’Italia. Che come è noto, alla Lega, non va esattamente a genio. Meno che mai nella città di Umberto Bossi, fondatore, mattatore e leader del movimento padano. Uno sgambetto in piena regola quello visto in consiglio comunale, dove la mozione della Lega Nord per non impegnare alcuna somma, neanche un centesimo, nei festeggiamenti e nelle celebrazioni per la ricorrenza, è stata respinta con dodici voti contro otto dall’insolita "santa alleanza" fra PdL e PD.
Il sindaco (leghista) Aldo Morniroli si è astenuto per correttezza istituzionale. Non solo: dopo la mala parata, la Lega cassanese ha dovuto subire un’ulteriore oltraggio… in musica. Il segretario (e consigliere) del PdL Angelo Palumbo, infatti, ha controproposto, visto che la Lega la metteva non sul piano strettamente ideale, ma su quello dei soldi, un’iniziativa che non costa nulla: far suonare prima del consiglio comunale l’inno nazionale, il Canto degli Italiani (testo: Goffredo Mameli, musica: maestro Michele Novaro, per la cronaca – lo precisiamo visto che siamo "sotto Sanremo", già "primo festival federalista della storia" per la presenza di Davide Van De Sfroos). «Fanno così anche ad Arconate, per iniziativa del sindaco, il sottosegretario Mario Mantovani (Pdl)», ha sottolineato Palumbo. La proposta, fatta propria dal presidente dell’assemblea, il pidiellino Osvaldo Coghi, sarà sottoposta alla conferenza dei capigruppo, ma sarebbero già tutti d’accordo. Tranne, s’intende, la Lega.
Pdl e Carroccio, insomma, alleati al governo della città, ma sempre pronti a scontrarsi. Sono state numerose le situazioni nell’ultimo anno in cui si sono trovati su barricate opposte, ognuno cercando di fare la sua politica, la Lega che si irrobustiva incassando tra l’altro il rientro dell’ex sindaco Uslenghi, il PdL che cercava di ritrovare uno spazio e un’autorità affrancandosi da chi gioverna ormai da molti anni la città che ha dato i natali a Umberto Bossi. Fra gli sgambetti già registrati, quello sulla presidenza della commissione bilancio, andata al PD, che la Lega debitamente maldigerì. Ci sono insomma tutte le premesse, in quel di Cassano Magnago, per una "politica del triangolo" sempre più ricca di colpi di scena.
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