L’Udc chiude a Rossi e apre a Farioli

I seguaci di Casini pronti ad accordarsi col centrodestra, dove potrebbero fornire un appoggio prezioso al Pdl e al sindaco per "contenere" la Lega. "Con Farioli se si discuterà, e a breve, di contenuti"

«Sosterremo come sindaco Farioli purchè a breve ci si incontri a livello di segreterie e si discuta di contenuti e programmi». Così l’Udc di Busto Arsizio per bocca del segretario cittadino, Francesco Iadonisi. Un’apertura, ma condizionata: ancora nulla è sicuro. «Non possiamo escludere neppure la possibilità che non ci si trovi, su questi contenuti, o che arrivino ordini espliciti dall’alto che impediscano alleanze». Questo solo in caso di grosse novità a Roma, beninteso, perchè «per il momento, Casini stesso al regionale ha chiarito che i circoli lombardi hanno libertà di movimento», al di là dell’esperienza milanese con il terzo polo. La prospettiva di elezioni politiche anticipate, ancora non del tutto scongiurata, rimetterebbe tutto in moto. «In caso si andasse da soli, anche per una mia candidatura personale, non c’è alcuna obiezione dal provinciale» dice Iadonisi. Insomma: o ci si prende sul serio, o arrivederci e grazie.
I tempi comunque sono ormai stretti e l’intenzione di cercare di trovare un accordo col centrodestra chiara. Inutile aggiungere che tale accordo andrebbe a vantaggio, in qualche misura, del PdL, "riducendo" sia pur di poco il peso relativo di una Lega che non ha ancora del tutto rinunciato a quella "pazza voglia voglia di andare da soli" che la faceva scalpitare già in autunno. Il prevedibile braccio di ferro in corso tra Carroccio e berlusconiani per la nuova giunta (e non solo) potrebbe vedere così nell’Udc un appoggio tattico a quello che, numeri delle elezioni regionali alla mano, appare il più forte. «Non è vero che per noi sarebbe "più facile" se Lega e Pdl rompessero» dice Iadonisi. Il segretario cita con piacere il caso di Varese: «Lì Fontana, un leghista, ha dato credito ai nostri uomini, tra cui il presidente del consiglio comunale, per il buon lavoro svolto».
Ma non è strano che l’Udc, diciamo, "non porti rancore" verso il centrodestra dopo che due anni fa l’intero suo gruppo dirigente passò al PdL sotto i buoni auspici di Raffaele Cattaneo? «No» dice Iadonisi molto serenamente, «ognuno ha la propria coscienza e a quella deve rispondere. Sappiamo come è andata, io poi mi sono preso l’onere di ricostruire sulle macerie, è stato interessante e motivante lavorare su questo. Abbiamo dei valori e l’intenzione di portarli nel programma, che siamo consapevoli non potrà contenere opere faraoniche. Laddove il Comune non ha i soldi, si coinvolga in sinergia il privato, ma senza perdere la proprietà del bene pubblico. Il nostro obiettivo è un programma al centro del quale vi sia il cittadino, che deve avere un’aspettativa di qualità di vita diversa. Pochi punti, ma realizzabili». A partire dalle minuzie, che poi tanto minuzie non sono, è quello che si vede in giro, magar senza farci nemmeno troppo caso. Dice il vice di Iadonisi, Maurizio De Vita: «La città è sporchissima, ma anche chi vuole tenerla pulita fa fatica, perchè c’è poco arredo urbano. Laddove viene realizzato, e vale anche per il verde, tutto viene poi lasciato al suo destino, all’incuria o al vandalismo e la città degrada: serve più attenzione» .

Se al centrodestra si fa dunque una esplicita apertura di credito, la porta si è chiusa verso Gian Pietro Rossi e i suoi Indipendenti di centro: a recenti esternazioni dell’ex sindaco sulla stampa locale Iadonisi sente il bisogno di replicare. Pur non escludendo convergenze successive su singoli punti, il segretario dell’Udc non transige sulla candidatura personale di Rossi, 83 anni, cui contrasta la volontà di aprire ai giovani, che nell’Udc hanno in Stefano Di Mattia il referente locale. «Noi faremo comunque la nostra lista, se l’accordo andrà in porto in appoggio a Farioli, e vogliamo inserirvi anche delle giovani donne». Il punto è che Rossi, anche se politicamente si sente un sempreverde, proprio giovane non è. «Verso il senatore Rossi abbiamo stima personale e gli facciamo gli auguri: siamo un po’ scettici tuttavia verso la sua scelta. Si è sempre parlato di nuovo e di cambiamento; lui ha fatto anche un ottimo lavoro nel passato ma abbiamo un’altra visione. Lui è il migliore, ma è il momento di un ricambio generazionale; per questo lavoriamo con un gruppo di persone volenterose e con competenze, e mi spiace che veniamo chiamati in causa sulla stampa dicendo che non abbiamo voluto partecipare alla costruzione di un’alleanza. Il terzo polo, del resto, al momento non è che un cartello elettorale. Se un percorso deve essere fatto servono nuove leve, difficile trovare una ventata di novità nel senatore Rossi, con tutte le sue capacità, pur notevoli. Le nostre strade si diversificano».

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Pubblicato il 11 Febbraio 2011
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