Sannino: “Questo pubblico mi commuove”

Lezione di fair play del presidente Massimo De Salvo che non vuole polemizzare su un rigore non concesso a Bertani. Sannino ironizza sulla rivalità tra le due squadre: «Non dipenderà mica dall'antipatia dell'allenatore»

Da uno dei nostri inviati – Moltissimi tifosi del Varese hanno seguito la squadra in trasferta a Novara. «Allo stadio Silvio Piola c’erano più di mille persone nella curva ospite. Che rivalità c’è tra Novara e Varese?» si chiede Beppe Sannino un po’ retoricamente. «Forse gioca un po’ l’antipatia dell’allenatore – aggiunge con un sorriso, riferendosi a se stesso -. La verità è che è stato bello per tutti, tifosi di casa e ospiti, vedere una cornice di pubblico così numerosa. Il calcio è uno spettacolo  e quando ci sono tanti regolamenti e leggi, seppur comprensibili, finisce per essere un danno».
Sannino è consapevole di aver portato ancora una volta a casa la pelle contro una squadra che fa paura a chiunque. «Oggi a Novara c’è stata una bellissima partita – continua l’allenatore biancorosso -. I tifosi del Varese devono essere orgogliosi di avere una squadra così, perché per l’ennesima volta i ragazzi hanno dimostrato di essere straordinari, gestendo una partita difficile. Di fronte avevamo la seconda forza del campionato e questo rende la nostra prova ancor più significativa. Io l’ho sempre detto: questo Novara è stato costruito molto bene già dallo scorso anno, con un organico di valore».
Nel secondo tempo, al momento del rientro in campo, deve essere successo qualcosa: il Varese è sembrato più aggressivo, determinato, convinto delle proprie possibilità. «Ho visto negli occhi dei ragazzi la voglia di fare – conclude  Sannino -. Se ci credevamo un tantino in più … Ora pensiamo a martedì e a quelli che giocheranno».
Alessandro Carrozza è stato autore di un buon secondo tempo. Sannino in sala stampa ha elogiato il giocatore, dicendo che se fosse stato abituato prima a soffrire un pochettino di più, oggi sarebbe già in serie A. «Ringrazio il mister – dice Carrozza- per la fiducia che mi dà sempre. Io ero abituato a giocare come punta, mentre oggi gioco come esterno e quindi sono costretto a correre molto in fase difensiva, dove devo e penso di migliorare molto». Per Lucas Correa, invece, è stata la prima partita giocata dall’inizio. La sua è stata una prova contraddistinta da un buon primo tempo. «Ci ho messo tutto l’impegno – dice il centrocampista -. Venire a Novara e portare via un punto è un bel risultato, penso anche meritato».

A Novara  presidente e allenatore chiamano i propri calciatori per nome: «Raffaele… Charlie… Cristian» che sarebbero poi Rubino, Ludi e Bertani. La sensazione è che in questa società tutto funzioni, perché tutto fila sul piano umano. Almeno, questo è ciò che appare dall’esterno. La conferma arriva proprio dal giovane amministratore delegato, Massimo De Salvo, che non vuole polemizzare per un rigore non concesso per un fallo di Pugliese su Bertani. «L’arbitro non l’ha dato? Pazienza, questi sono errori che capitano. Il rigore non lo devi dare perché uno sbraita o si butta per terra, ma solo se c’è il fallo. Anche gli arbitri faranno le loro analisi sulle partite e quelle sono più che sufficienti. Noi veniamo dal basso e non siamo abituati a lamentarci, come fanno altri presidenti. Nello sport si predica onestà e rispetto, questi principi ci devono contraddistinguere».
Anche Attilio Tesser non critica il direttore di gara per il  rigore non concesso. «Alla fine della partita – dice l’allenatore del Novara – ho fatto i complimenti all’arbitro perché, al di là dell’episodio del rigore, ha arbitrato bene una partita difficile. Diciamo che se Bertani fosse caduto a terra il rigore veniva concesso e anche l’espulsione per il difensore. Comunque, abbiamo messo in grave difficoltà il Varese, abbiamo giocato meglio di loro e potevamo chiudere i conti già nel primo tempo. Da parte nostra c’è consapevolezza della buona prestazione fatta».
Sul gol del Varese, Tesser è piuttosto sbrigativo. «E’ stato un episodio: Pisano ha colpito la palla tra coscia e palle ed è finita dentro».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Febbraio 2011
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