Un secolo e mezzo d’Italia: il cinema racconta
Al Sociale quattro appuntamenti con pellicole dedicate a snodi chiave della storia patria: si parte il 16 febbraio con "Le cinque giornate" di Dario Argento. Al progetto hanno aderito quattro scuole superiori bustesi
Quanto hanno fatto le società segrete, Carboneria e Giovine Italia, per coinvolgere il popolo nella lotta per l’Unità? Quanto il 1848, anno nel quale in più parti d’Europa ci furono sollevazioni per il diritto ad avere una costituzione, si trasformò, nel nostro Paese, in una lotta per l’indipendenza dal potere straniero? Quanto la Chiesa, fino al 1870, si oppose all’Unità, essendo il pontefice monarca assoluto di un regno? Quanto l’interventismo di tanti giovani, che parteciparono entusiasti alla prima guerra mondiale, si stemperò nella melma, nel dolore e nel sangue delle trincee sul Carso, sul Podgora e sull’Adamello?
Sono queste le quattro domande alle quali si propone di rispondere il progetto «Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia: il cinema racconta», promosso da Agiscuola e da Miur – Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
L’iniziativa -in programma in una ventina di città italiane, tra le quali Busto Arsizio- si propone, nello specifico, di offrire alle giovani generazioni, attraverso il linguaggio cinematografico, un valido spaccato di quanto sia costato «fare l’Italia» e di quanto sia stato e sia difficile, ancora oggi, costruire una nazione. Quattro i film in cartellone, che da mercoledì 16 febbraio a venerdì 1° aprile verranno proiettati negli spazi del cinema teatro Sociale di Busto Arsizio.
Ad aprire la rassegna, che ha come obiettivo l’approfondimento di pagine meno note e poco studiate della nostra storia risorgimentale, pagine che sono state scritte prima e dopo la proclamazione del Regno d’Italia (17 marzo 1861), sarà il film «Le cinque giornate» di Dario Argento, con Adriano Celentano, Enzo Cerusico e Marilù Tolo. La pellicola, datata 1973, ricostruisce la storia di due popolani, estranei alla passione politica e patriottica, che si trovano, loro malgrado, coinvolti nell’insurrezione di Milano contro gli austriaci (18-22 marzo 1848), aiutando ad erigere barricate, assistendo alla violenza dei patrioti e alle durissime rappresaglie del nemico straniero.
La rassegna proseguirà, nella giornata di martedì 1° marzo, con la proiezione di «Correva l’anno di grazia 1870», uno dei film scritti e diretti da Alfredo Giannetti per Anna Magnani, nel cui cast compaiono anche Marcello Mastroianni, Osvaldo Ruggeri e Mario Carotenuto. L’opera cinematografica, datata 1971, è ambientata nello Stato pontificio, alla vigilia del 20 settembre 1870, il giorno della breccia di Porta Pia, l’episodio del Risorgimento in cui Roma fu annessa al Regno d’Italia, decretando la fine del potere temporale dei papi. Anna Magnani, qui in una delle sue ultime interpretazioni, veste i panni di un’appassionata e coraggiosa erbivendola «romana de’ Roma», Teresa Parenti, che s’improvvisa capopopolo di una massa di donne intenzionate a liberare i mariti, prigionieri politici o comuni, rinchiusi nelle carceri papaline. Tra questi uomini, c’è anche il suo compagno, Augusto, che morirà proprio mentre i bersaglieri stanno entrando nella «città eterna».
La rassegna proseguirà, quindi, con il film «Uomini contro», girato da Francesco Rosi nel 1970, la cui proiezione è fissata per lunedì 21 marzo. La pellicola, tratta dal libro «Un anno sull’altipiano» di Emilio Lussu e sceneggiata da Tonino Guerra e Raffaele La Capria, racconta la storia di un giovane ufficiale italiano, interventista, che, sull’altopiano di Asiago, scopre, tra il 1916 e il 1917, la follia della guerra, l’inumanità del conflitto.
Ultima tappa del progetto «Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia: il cinema racconta» sarà la proiezione di «Noi credevamo» di Mario Martone e Giancarlo De Cataldo, film presentato con grande successo alla 67° Mostra d’arte cinematografica di Venezia. L’opera, tratta dall’omonimo libro di Anna Banti, racconta la vita di tre giovani del sud Italia che, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti, che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini e che diventano protagonisti, tra l’altro, di alcuni velleitari tentativi insurrezionali e di due episodi poco conosciuti: i falliti attentati a Carlo Alberto e a Napoleone III. L’appuntamento è fissato per venerdì 1° aprile.
Tutte le proiezioni, a ingresso gratuito, avranno inizio alle ore 14.30; i film saranno presentati da Delia Cajelli, direttore artistico del teatro Sociale di Busto Arsizio.
Al progetto «Per i centocinquant’anni dell’Unità d’Italia: il cinema racconta» hanno aderito, nella città di Busto Arsizio, quattro scuole secondarie di secondo grado: l’Ipc «Pietro Verri», l’Itc «Enrico Tosi», l’Itis «Cipriano Facchinetti» e il liceo scientifico «Arturo Tosi». Gli istituti coinvolti alla rassegna potranno partecipare a un concorso indetto, a livello nazionale, da Miur e Agiscuola, presentando un progetto di manifesto o una recensione relativa a uno dei film in agenda. Alle scuole vincitrici, in numero di tre, verrà consegnata una targa e un pacchetto di dieci dvd di film storici di Cinecittà Luce Spa; agli studenti vincitori, secondo l’ordine della graduatoria, verrà offerta l’opportunità di partecipare alla 68° Mostra internazione d’arte cinematografica di Venezia (settembre 2011), come giurato del premio Leoncino d’oro Agiscuola; al VI Festival internazionale del film di Roma (ottobre 2011), come giurato del premio Farfalla d’oro Agiscuola; o, ancora, al XV congresso Agiscuola di Roma (novembre 2011).
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