Giro, Garzelli ci sarà. Ma ora spazio alla Tirreno-Adriatico

A due giorni dal via della Tirreno-Adriatico di cui è campione uscente, Stefano Garzelli ha ricevuto una notizia fondamentale – e molto gradita – per il prosieguo della propria stagione. La sua Acqua&Sapone ha infatti ricevuto l’invito per il Giro d’Italia 2011, non scontato alla vigilia, e così il besanese può approcciare con il sorriso sulle labbra alla "corsa dei due mari" dove dovrà difendere lo strepitoso successo della scorsa edizione (qui l’albo d’oro completo).

C’era qualche timore per il Giro: è arrivata la buona novella.
«Esatto: al Giro vorrebbero esserci tutti e, considerate quante squadre hanno il posto assicurato, c’era davvero poco spazio per gli inviti. Ci speravamo e siamo stati premiati: voglio perciò ringraziare gli organizzatori a partire da Angelo Zomegnan, che hanno voluto sostenere le formazioni italiane, o come origine o come matrice. Avevo già effettuato un sopralluogo alla tappa di Livorno, dopo la "Tirreno" inizieremo a programmare alcuni allenamenti sulle strade rosa».

Ora però c’è la Tirreno-Adriatico: in quali condizioni arriva?
«Buone: ho lavorato bene in pre stagione e soprattutto sono uscito in buona forma dal Giro di Sardegna, il mio primo impegno agonistico del 2011. Forse sto anche meglio del previsto, quindi mi presento alla tappa di apertura a Marina di Carrara con la voglia di fare una bella corsa. Ripetersi (nella foto il podio dell’anno scorso – dal sito ufficiale) è difficile, visto il livello degli avversari, ma voglio giocarmi le carte a disposizione».

Si comincia con una cronometro a squadre, breve ma generalmente difficile per l’Acqua&Sapone. Teme di uscirne penalizzato?
«Per noi questo tipo di prove è sempre un po’ un handicap, però sono già da qualche giorno al lavoro con i compagni che correranno con me e abbiamo effettuato una simulazione per provare i cambi e gli altri meccanismi. Non parlerei però di prova penalizzante: fa parte del gioco e del percorso, come una montagna o una tappa di altro tipo. Fa parte del ciclismo».

Sette tappe: quali sono le più interessanti dal suo punto di vista?
«Da Chieti in avanti può succedere di tutto. Quel giorno (sabato ndr) c’è una frazione tosta, quello successivo ancor di più con arrivo a Castelraimondo, poi si va a San Benedetto e si chiude con una cronometro individuale che può cambiare la classifica. Io comunque parto tranquillo, e la notizia del Giro mi dà ulteriore serenità».

Un’ultima cosa: sabato scorso ha rinunciato alla Strade Bianche per un dolore alla mano operata in autunno. Non teme di soffrire in corsa nella prossima settimana?
«La mia è stata una rinuncia precauzionale. La corsa di Siena si disputa, appunto, anche su tratti di sterrato e di terreno sconnesso, quindi per la mia mano sarebbe stata una prova ulteriore. Vista la vicinanza con la "Tirreno" non ho voluto rischiare. Ma non sono preoccupato».