Il Pdl si stringe attorno a Farioli: «Lui il candidato con o senza la Lega»
Ai Molini Marzoli lo stato maggiore provinciale si stringe attorno al sindaco uscente. Strali contro la Lega, poi arriva il messaggio di Berlusconi tramite Mantovani: «Bossi vuole l'alleanza»
Il Pdl si stringe compatto intorno a Gigi Farioli, «l’uomo che ha tirato a lucido la macchina e al quale ora la Lega vuole scippare le chiavi per guidare la macchina». E’ stato questo il senso della serata che si è svolta ieri sera ai Molini Marzoli dove, nella sala Tramogge, circa duecento persone si sono riunite per riconfermare il proprio sostegno al sindaco uscente. Tanti i personaggi venuti a dare una spinta alla candidatura tra i quali il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovani, i coordinatori provinciali Marco Airaghi e Rienzo Azzi, Raffaele Cattaneo, Nino Caianiello, il senatore Antonio Tomassini, Emanuele Antonelli, Lara Comi mentre tra il pubblico era presente tutta la parte pidiellina della giunta. Tutti hanno voluto dire qualcosa per sostenere «l’amico Gigi», sottolineando come «solo lui possa essere il candidato dopo 5 anni di buon governo». Frecciate pesanti verso l’alleato (o ex-alleato) leghista: «Ci hanno rotto le scatole» – ha detto Azzi mentre Lara Comi ha ricordato la vicenda legata al “Made in” Airaghi ha puntato dritto su Reguzzoni: «Non basta essere capigruppo alla Camera per pensare di poter fare quello che si vuole, vogliono andare da soli? Perderanno».
Più o meno questo il tono utilizzato da tutti gli ospiti mentre Farioli ha puntato sui risultati del suo governo: «Abbiamo ridotto del 50% il debito del Comune e rilanciato gli investimenti. Come abiamo fatto? Con la forza e il carattere di Dell’Acqua che non si fermava mai». Farioli tocca tutti i vari temi dalla cultura alle opere pubbliche, elencando i successi ottenuti «anche grazie a quella Lega che oggi dice che non abbiamo lavorato bene».
Poi arriva il messaggio di Mario Mantovani: «Berlusconi mi ha detto che Bossi gli ha assicurato: a Busto si deve andare insieme» – brusii in sala, nessun applauso. Dopo gli interventi anti-Lega che si sono susseguiti forse non era proprio la notizia che ci si aspettava in una serata nella quale si celebravano i successi di Farioli dopo 5 anni di mandato e si attaccava proprio questo atteggiamento riottoso dell’alleato. Molti, ormai, vorrebbero andare volentieri da soli: «Contiamoci» – è stata una delle parole più usate ma è chiaro che in provincia di Varese non si sceglie per conto proprio. Ora c’è da attendersi la reazione del convitato di pietra di ieri sera nella sala Tramogge: Marco Reguzzoni, vero deus ex-machina del Carroccio a Busto Arsizio. Pare che non l’abbia presa molto bene.
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